sabato, Aprile 20 2024

La vitamina K, il cui vero nome è Koagulation vitamin fu scoperta nel 1935 da Henrik Carl Peter Dam ma il meccanismo del suo funzionamento fu scoperto solo nel 1974. Da allora è nota anche come vitamina cerotto, perché il suo ruolo principale è quello di far coagulare il sangue.

In sostanza la vitamina K è una vitamina, che fa parte di un gruppo di naftochinoni liposolubili, che favorisce il buon funzionamento di determinate proteine, fra cui quelle che formano e sostengono le nostre ossa e favoriscono la coagulazione del sangue.

Esistono diverse forme di vitamina K:

  1. vitamina K1: ovvero fitonadione, cioè la forma naturale della vitamina K;
  2. vitamina K2: ossia menachinoni, che sono prodotti dai batteri nell’intestino umano (la quantità prodotta non soddisfa il fabbisogno;
  3. vitamina K3: ovvero menadione, la versione sintetica per i pazienti che non possono sfruttare la vitamina naturale.

Vitamina K: proprietà e benefici per la salute

La vitamina K è nota per i benefici che apporta alla salute del corpo:

  • cura le malattie emorragiche favorendo la coagulazione del sangue;
  • previene l’osteoporosi poiché aumenta la densità ossea, difatti prevenire il riassorbimento osseo ragion per cui gli anziani dovrebbero arricchire;
  • previene i disordini del sanguinamento e gli eventi trombotici nella terapia anticoagulante;
  • è importante per il buon funzionamento del fegato e per prevenire la cirrosi epatica.

C’è da dire inoltre che la vitamina D e i supplementi di calcio possono intensificare gli effetti benefici della vitamina K.

Usi non accertati della vitamina K: prevenzione tumorale, celiachia, fibrosi cistica e prevenzione dell’epatite C.

L’assorbimento della vitamina K avviene nel tratto intestinale superiore con l’aiuto della bile e dei sali biliari, poi viene trasportata al fegato dove viene immagazzinata.

Alcuni fattori possono interferire con l’assimilazione come:

  • l’ occlusione del coledoco;
  • la mancata secrezione di sale biliare;
  • la scarsa produzione di bile;
  • la presenza di un anticoagulante che riduce l’attività della protrombina nel plasma;
  • le radiazioni di ragi X;
  • l’aspirina;
  • l’inquinamento;
  • uso eccessivo di farmaci quali antibiotici, eparina, warfarin e coumadin.

Vitamina K: il fabbisogno giornaliero

Per quanto riguarda gli adulti la dose giornaliera consigliata per uomini è 80 microgrammi e per le donne 65 microgrammi, in caso di carenza dai 50 ai 100 milligrammi sotto controllo medico.

Per quanto riguarda i bambini, la dose consigliata per un bambino di 1 anno è di 10 microgrammi al giorno, 15 microgrammi a 3 anni, dai 4 ai 6 anni è 20 microgrammi, dai 7 ai 10 anni 30 microgrammi.

Per gli adolescenti la dose consigliata è: maschi dagli 11 ai 14 anni è 45 microgrammi; dai 15 ai 18 anni è 65 microgrammi, dai 19 ai 24, 70 microgrammi; per le femmine dagli 11 ai 14 anni è 45 microgrammi, dai 15 alle 18 è 55 microgrammi, dai 19 ai 24, 60 microgrammi.

Vitamina K: gli alimenti più ricchi

Vediamo dunque dove si trova la vitamina K e quali sono gli alimenti più ricchi:

  • broccoli
  • spinaci
  • lattuga
  • cavolo
  • cavolini di Bruxelles
  • cime di rapa
  • verza
  • ceci
  • piselli
  • soia
  • the verde
  • uova
  • fegato di maiale e di manzo
  • latticini
  • carne
  • frutta ed i cereali
  • kefir o latte fermentato
  • yogurt
  • melasse scure
  • olio di semi di cartamo
  • olio di fegato di pesce
  • crescione
  • asparagi
  • fagioli
  • olive
  • pinoli
  • kiwi
  • frutta secca
  • patate
  • pomodori
  • ortica

In particolare sono raccomandati gli ortaggi a le verdure a foglie verde ed il latte fermentato che è in grado di stimolare una buona produzione di vitamina K.

Da notarsi che la cottura non elimina quantità significative di vitamina K.

Vitamina K: i sintomi della carenza

I deficit da carenza di vitamina K possono portare a disfunzioni coagulative che aumentato il rischio di emorragie.

Vediamo quali sono le persone più a rischio:

  • chi soffre di malnutrizione;
  • gli alcolisti;
  • chi soffre di ostruzione biliare;
  • colite ulcerosa;
  • fibrosi cistica;
  • chi fa largo uso di aspirina, antibiotici, farmaci anti-convulsivanti, anticoagulanti e sulfamidici.

Nei neonati possono verificarsi deficit di vitamina K legati a problemi di sanguinamento dovuti al parto o ad interventi chirurgici.

Una carenza di vitamina K si può manifestare con:

  • epistassi;
  • riduzione della densità ossea con rischio di fratture;
  • affaticamento;
  • sonno agitato;
  • nausea;
  • colite;
  • anemia emolitica;
  • ittero;
  • sindrome emorragica.

Perchè si può esser colti da carenza di vitamina D?

Negli adulti le cause sostanzialmente possono essere:

  • disfunzioni dell’apparato gastrointestinale;
  • uso di farmaci come Warfarina e dicumarolo;
  • celiachia;
  • malattie epatiche;
  • ridotta secrezione della bile.

Se al contrario si verifica un eccesso di vitamina K cosa accade?

Negli adulti è abbastanza raro, ma nei neonati è più facilmente riscontrabile, in questo caso manifestano i sintomi dell’ittero.

Negli adulti può manifestarsi, nel caso di un’eccessiva assunzione di vitamina K sintetica, con:

  • anemia
  • vomito
  • trombosi
  • collasso dei globuli rossi
  • vampate di calore
  • sudorazione
  • prurito
  • senso di oppressione al petto

Se si è abusato degli integratori sarà meglio escludere per un po’ dall’alimentazione: fegato, yogurt, spinaci, cavoli, cavolfiori, cime di rapa, cavolini di Bruxelles, patate, piselli e pomodori.

Attenzione: le iniezioni intravenose o intramusculari di vitamina K possono causare reazioni allergiche quindi reazioni anafilattiche, shock, vampate, dissenteria, attacco cardiaco e arresto respiratorio. Per tanto devono esser somministrate diluite e sotto controllo medico.

Attenzione: la vitamina K può interferire con i seguenti integratori: l’ erba medicinale (Medicago sativa), il ginseng americano (Panax quinquefolius), e l’ Angelica (Angelica archangelica).

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