lunedì, Novembre 10 2025

La pranoterapia è una disciplina basata sull’imposizione delle mani. Rientra nell’ambito delle discipline olistiche, ovvero basate sull’idea che l’essere umano debba essere considerato nella sua totalità. Nel Manuale MSD (Merck Sharp & Dohme), uno dei manuali medici più noti a livello internazionale, la pranoterapia viene classificata tra le terapie energetiche, insieme ad agopuntura, reiki, magneti, Qi Gong e Tai Chi.

Obiettivo dichiarato della pranoterapia è “migliorare il benessere fisico di una persona ristabilendo la sua energia vitale”. L’imposizione delle mani ha lo scopo di permettere il passaggio del prana (energia vitale) tra l’operatore e il paziente. L’operatore è tecnicamente definito pranoterapeuta o pranoterapista.

Negli ultimi anni è aumentato l’interesse per questa disciplina e può essere interessante sapere qualcosa di più su questa materia e sui corsi pranoterapia, che puntano a formare pranoterapeuti professionisti.

Chi è il pranoterapista?

Il pranoterapeuta è la figura di riferimento della pranoterapia. È opportuno premettere che dal momento che questa disciplina non è una branca della medicina, il pranoterapista non può fare diagnosi, prescrivere farmaci, sospendere terapie mediche o interpretare radiografie. In sostanza, non può svolgere quelle attività che potrebbero configurare l’esercizio abusivo della professione medica.

Il pranoterapeuta si limita a trattare il paziente con la sola imposizione delle mani a breve distanza dal suo corpo, senza che vi sia un diretto contatto con esso o una manipolazione della persona. Come accennato, l’obiettivo non è guarire la persona, cosa che compete a una figura medica, bensì rafforzare il suo benessere.

Secondo gli esperti, non tutte le persone possono essere pranoterapisti. Per esserlo si deve “nascere con un livello di energia vitale superiore agli standard”.

I corsi di pranoterapia

Dando per scontato il possedere un determinato livello di energia vitale, le varie tecniche per praticare la pranoterapia possono essere apprese frequentando corsi specifici di pranoterapia. Solitamente si tratta di corsi a numero chiuso tenuti da tutor esperti.

Per essere ammessi al corso, l’aspirante pranoterapeuta dovrà effettuare un test che serve a misurare la potenziale energia delle mani. Se non si supera il test, non sarà possibile essere ammessi al corso.

I corsi sono disponibili in varie città d’Italia e la durata è variabile, così come possono essere variabili i costi a seconda di chi propone il corso.

Di norma, un corso di pranoterapia prevede aspetti teorici, tecnici e pratici. Una volta che sarà terminato, l’operatore riceverà un attestato di partecipazione al corso, una sorta di “diploma”.

Aspetti fiscali e previdenziali

Da un punto di vista fiscale, il pranoterapeuta opera in regime di libera professione. Entro 30 giorni dall’inizio dell’attività come pranoterapeuta, si dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate (AdE) l’inizio dell’attività e richiedere la partita IVA. L’attività è inquadrata tra quelle svolte dagli “operatori per il benessere fisico” e non tra quelle paramediche.

Trattandosi di lavoro autonomo, non è richiesta l’iscrizione alla CCIAA. Per quanto riguarda invece l’aspetto previdenziale, è necessario iscriversi alla gestione separata INPS.

Per gestire gli aspetti fiscali e previdenziali può essere utile chiedere una consulenza a un commercialista.

Previous

Rimedi naturali per le gengive ritirate: come fermare la recessione

Next

This is the most recent story.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe Interessarti Anche