giovedì, Aprile 25 2024

Il rapporto medico-paziente: per la scienza è importante eppure esplodono i contenziosi

Che un corretto rapporto tra medico e paziente sia alla base di un efficace percorso di diagnosi e cura lo dicono ormai innumerevoli studi scientifici. Eppure le statistiche dicono anche che sono in continuo aumento i contenziosi e le azioni legali da parte di pazienti o famiglie di pazienti contro i medici che li curano.

Una situazione in cui a rimetterci sono entrambe le parti :

  • i medici perché si trovano spesso ad operare in condizioni di sospetto , stress e paura di sbagliare ;
  • i pazienti che necessitano di medici bravi , motivati e decisi , perché sono sempre più rari i medici che si assumono il rischio di operazioni pericolose , che potrebbero salvare la vita del paziente ma anche aprire la strada a possibili contenziosi da parte delle famiglie degli stessi .

A lenire parzialmente questa situazione incresciosa ci sono le compagnie assicurative, che permettono al medico di operare con un po’ più di tranquillità in quello che resta, comunque, uno dei lavori con maggior responsabilità .

Ma andiamo per ordine e approfondiamo singolarmente i tre aspetti :

  • gli studi sull’importanza del rapporto medico-paziente per la salute del paziente;
  • i dati e le statistiche sui contenziosi sanitari e sulla malasanità ( che vedremo essere solo una piccola percentuale di casi sul totale dei contenziosi ) ;
  • perché le polizze assicurative possono essere una parziale soluzione al problema.

Perché è importante un buon rapporto medico-paziente, secondo la scienza

Gli studi che hanno cercato di indagare gli effetti del rapporto medico-paziente su una efficace cura della malattia sono molti e in ambiti diversi . Di seguito ne riportiamo alcuni, riportandone un breve riassunto delle conclusioni in lingua italiana :

  • Uno studio condotto dalla Michigan University e pubblicato sulla rivista scientifica Patient Education and Counseling ha dimostrato che , in presenza di empatia tra medico e paziente , questi è in grado di svolgere con meno malessere e stress i test diagnostici. Nel caso in esame i pazienti erano sottoposti a una risonanza magnetica e , divisi in due gruppi , ad uno veniva effettuato l’esame in modo freddo e senza spiegare la tipologia di esame; l’altro gruppo veniva assistito dal radiologo che spiegava passo passo la procedura, esaudendo dubbi e preoccupazioni dei pazienti ; analoghi studi sull’importanza di rendere confortevoli l’ambiente e le relazioni umane durante le fasi di diagnosi e cura , potete trovarli in questo nostro articolo ;
  • Uno studio condotto in collaborazione tra Università di Udine e Fondazione Giancarlo Quarta, pubblicato nel 2019 con l’acronimo Fiore – Functional Imaging of Reinforcement Effects , ha dimostrato che lo stile comunicativo del medico incide sui comportamenti più o meno virtuosi del paziente nell’affrontare la malattia. 30 volontari sono stati infatti sottoposti a scansione cerebrale mentre conducevano un test mirato in presenza di un medico, evidenziando in caso di approccio empatico del medico l’attivazione di aree cerebrali più orientate agli aspetti motivazionali , fondamentali nel coinvolgere il paziente nel percorso di diagnosi e cura ;
  • Gli studi sono talmente tanti che ormai vengono a loro volta raggruppati e studiati in metanalisi , con il fine di confrontarli e riassumerne le indicazioni comuni. E’ il caso The Influence of the Patient-Clinician Relationship on Healthcare Outcomes: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials , pubblicato nel 2014 per la rivista scientifica Plos One;
  • Ultimo esempio che proponiamo su quanto sia importante  l’impostazione di un rapporto favorevole tra medico e paziente è la nascita di branche della psicologia proprio con questo obiettivo. E’ il caso ad esempio della psiconcologia, sempre più diffusa nei reparti oncologici per aiutare pazienti , medici e personale sanitario a combattere in sinergia una malattia così difficile come il cancro.

I numeri del contenzioso medico-paziente in Italia

I numeri del contenzioso contro i medici e le figure sanitarie in Italia è impietoso : in Italia sono 300mila le cause pendenti nei tribunali contro i medici e ogni anno se ne aggiungono altre 35mila . La fonte è la commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari , istituita nel 2013.

Il nome di tale commissione rimanda alla malasanità, ma in realtà i numeri dicono che nel 95% dei casi questi procedimenti si concludono con un proscioglimento dell’imputato. Anche se la stragrande maggioranza di casi si chiudono a favore del medico, gli iter giudiziari non sono però indolore, sia dal punto di vista economico che di stress generato al medico.

Lo studio della commissione d’inchiesta ha infatti calcolato che , ipotizzando 100mila euro le richieste di risarcimento iniziali del paziente o della famiglia, i costi legali si attestano su una media di 37mila euro per le cause penali e di 50mila euro per le cause civili.

Questi lavora così in condizioni di pressione aumentando il rischio di errori , in un circolo vizioso che va a svantaggio sia del medico che del paziente, l’esatto contrario del circolo virtuoso evidenziato dagli studi presentati in precedenza.

Secondo un sondaggio, infatti, il 78% dei medici ritiene di essere più esposto a rischi con la giustizia rispetto al passato e 2/3 dei medici ( il 68% ) ammette di lavorare in condizioni di maggiore pressione a causa di questa spada di damocle.

I medici a maggior rischio di incorrere in contenziosi sono , come prevedibile , i chirurghi ( 45% ) , seguiti dagli specialisti dell’area pediatrica – ginecologica ( 13.8% ) e i medici di base o di medicina generale ( 12.1% ).

L’assicurazione per i medici, un salvagente per lavorare meglio

Le assicurazioni professionali sono un settore in continuo aumento, perché si tratta di uno strumento non solo utile , ma in alcuni casi indispensabile e per alcune categorie proprio obbligatorio. Considerati i numeri sopra citati delle cause che vedono i medici come imputati, questo ragionamento vale in particolare per il personale sanitario .

Per il caso di medici e di operatori del settore sanitario l’obbligatorietà dell’assicurazione professionale è sancita dalla legge n.148/2011, anche se l’entrata in vigore è del 2014. Per un medico che lavora presso una struttura pubblica, sarà la struttura stessa ad assicurarlo. Diverso è il caso dei liberi professionisti che sono tenuti a sottoscrivere una polizza.

In caso di incidenti particolarmente gravi anche i medici assunti dalle strutture pubbliche possono essere chiamati in causa ed essere vittime di rivalsa, magari per via di un errore medico. Abbiamo visto infatti che , nel 5% dei casi, l’iter giudiziario si conclude con una condanna. In questi casi è consigliabile avere una polizza extra con delle garanzie adatte ai rischi connessi alle mansioni specifiche.

Non entreremo in questa sede nei dettagli , per approfondire suggeriamo la Pagina Assicurazione Professionale Medici che contiene molte informazioni dettagliate in merito. Chiaramente, se il medico non è regolarmente iscritto al proprio albo professionale ed è stato sospeso, allora la polizza non sarà valida e sarà necessario esborsare di tasca propria un eventuale risarcimento.

Le polizze assicurative dedicate ai professionisti servono a garantire la tutela del patrimonio del contraente, la sua immagine e la sua professione. In questo modo un medico può svolgere più serenamente la sua professione, sia effettuando diagnosi che prescrivendo terapie o operando, con benefici che si ripercuotono anche sui pazienti.

Una polizza di responsabilità civile riesce a tutelare sia il medico che il paziente in un ampio spettro di accadimenti : lesioni personali, danni a cose , fatti accidentali, invalidità, diagnosi errate, prescrizioni errate, decessi.

Chiaramente i costi delle polizze professionali variano anche in base all’ambito in cui opera il professionista. È chiaro che uno psicologo pagherà un premio minore rispetto ad un chirurgo plastico. Un secondo fattore che influenza l’ammontare del premio è il massimale che si vuole assicurare. Infine, incidono anche le garanzie aggiuntive e la modalità di pagamento.

Se il professionista è assicurato, anche il paziente sarà più tranquillo se ha la possibilità di richiedere il risarcimento alla compagnia assicurativa piuttosto che al medico, che potrebbe anche non disporre del denaro. Quindi, un eventuale danno al paziente viene risarcito in base ai massimali che sono stati pattuiti nel momento della stipula del contratto.

Infine, ogni medico è tenuto a presentare gli estremi della polizza che lo assicura nel momento in cui formalizza il rapporto professionale con il paziente.

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