Il narciso è scientificamente noto col nome di narcissus ed è una delle piante che viene coltivata da secoli in tutta Europa come fiore ornamentale. E’ una bulbosa, e presenta molte specie diverse, principalmente cresciute nel vecchio continente, ma anche presenti allo stato selvatico, nei boschi che hanno temperature miti o fresche.
Le varietà dei narcisi più diffuse nei nostri giardini sono principalmente frutto di miscugli di razze, ibridi che nel tempo sono stati selezionati per le sue caratteristiche principali, grandezza, colori o profumo.
Sommario:
Il significato del narciso
Il narciso ha diversi significati in molte culture, che lo ricollegano a miti e leggende che lo fanno simbolo sia di buoni che di cattivi auspici: per i romani il narciso era il simbolo dell’aldilà, per i celti invece indicava la purezza e pensavano potesse quietare i pensieri negativi. In Cina è simbolo di fortuna e prosperità. In America, si pensa che se un solo narciso compaia in un campo, questo sia un segno di grande sfortuna.
Essendo una bulbosa, il narciso sviluppa le sue foglie e i fiori partendo da un grosso bulbo che troviamo sottoterra, le dimensioni di quest’ultimo vanno dai 5 ai 7 cm di diametro, ma alcuni possono anche essere più grandi.
Narciso: caratteristiche generali e specie
La maggior parte delle specie di narciso fiorisce in inverno: i suoi fiori crescono e sbocciano prima ancora delle foglie, ecco perché la messa a dimora più efficace è quella autunnale. Le foglie sono allungate e puntano verso l’alto, raggiungendo fino a 30 cm di altezza, i colori possono variare dal verde chiaro all’azzurrino.
I fiori sbocciano singoli o a gruppi di 2 massimo 3, non hanno una forma ben definita: sono formati da una corona esterna fatta di lacinie (il nome dei petali) che generalmente hanno un colore più chiaro della parte interna, più o meno a forma conica. Il colore dei fiori varia dal bianco al giallo, anche se esistono ibridi che hanno colori tendenti al rosa o addirittura all’arancione.
Come coltivare il narciso in giardino
Per una corretta messa a dimora, bisogna mettere i bulbi ad una profondità che sia uguale al loro diametro in centimetri, e vanno interrati poco prima dell’inverno o, al massimo nei climi più miti, a gennaio.
Durante tutto il periodo autunnale e invernale la pianta non necessiterà cure particolari, per via della sua resistenza. Una volta che il grosso dell’inverno sarà passato e le giornate torneranno ad essere tiepide, i narcisi inizieranno a produrre i primi fiori.
Per tutto il periodo vegetativo quindi, non necessitano di annaffiature, accontentandosi della pioggia e dell’umidità dell’ambiente, ma potrebbe sorgere un problema per periodi di pioggia molto estesi. In quel caso si consiglia di tenerle più a riparo. Quando arriva la primavera invece, una volta spuntate le prime foglioline, possono essere annaffiate per un maggiore sviluppo della pianta. Le annaffiature comunque vanno interrotte quando il fogliame inizierà a seccare, a fine stagione calda, ma non c’è nulla di cui allarmarsi: sarà solo il segnale del loro inizio di riposo vegetativo, che vi permetterà di “dimenticarvene” fino al successivo marzo o aprile.
Si capisce quindi che la pianta sopporta molto bene il gelo, quindi non ci sarà di che preoccuparsi.
Una cura molto importante è da riservare alle foglie del narciso: la pianta immagazzina il nutrimento per il riposo vegetativo all’interno del bulbo, grazie alla fotosintesi, che avviene tramite le parti verdi della pianta. Se taglieremo le foglie dopo che i fiori saranno appassiti quindi, forse stanchi di quel verde poco decorativo, la fioritura dell’anno prossimo sarà scarsa o addirittura assente.
Importante è anche la concimazione, che può essere fatta proprio quando i fiori sono totalmente appassiti: il concime ideale è quello per le piante da fiore, e va leggermente bagnato in caso asciughi troppo il terreno.
I narcisi tendono ad allargarsi stagione dopo stagione, per questo è consigliabile rimuovere i bulbilli più piccoli e deboli, trovando loro una nuova dimora che non sottrai troppe sostanze nutritive. L’ideale è aggiungere del concime granulare a lenta cessione, che arricchisca ulteriormente il terreno.
La pianta ha bisogno di essere esposta ai raggi diretti del sole, quindi la dimora ideale sarà una posizione che non è soggetta ad ombra di piante o alberi più grandi e voluminosi.
Come coltivare i narcisi in vaso
I bulbi messi a dimora in vaso vanno sistemati ad una profondità maggiore rispetto a quelli in giardino: una volta preparato il buco e posizionato il bulbo, seppellirlo con uno strato di terra. Il consiglio di sempre è di porre a dimora i narcisi tra autunno e inverno, per farli fiorire con l’arrivo della primavera. Le annaffiature possono essere più frequenti se i vasi sono posti all’interno e non possono quindi godere delle piogge. Sicuramente bisogna evitare che la terra sia troppo secca.
L’ideale sarà annaffiare ogni 15 o 20 giorni, ma in ogni caso evitare gli eccessi.
La cura delle foglie è anche qui molto importante e può scandire le varie fasi della pianta. I bulbi messi in vaso devono essere lasciati a sviluppare fino a che le foglie non disseccheranno naturalmente: quello sarà il segno che la pianta sta entrando in riposo vegetativo: da questo momento possiamo permetterci di far disseccare maggiormente il terreno e, se vogliamo e abbiamo spazio per ospitarli, possiamo dissotterrare i bulbi fino all’arrivo dell’autunno, quando sarà necessario rimetterli in vaso (altrimenti moriranno).
Di anno in anno è bene controllare che i nuovi bulbilli non si ammassino sui più grandi. Se vogliamo possiamo sistemarli in altri vasi oppure semplicemente rimuoversi e lasciare che la pianta madre assorba tutto il nutrimento che necessita durante il suo ciclo vitale. Anche qui la concimazione vale tale e quale a quella per il giardino: concime per piante da fiore una volta l’anno, pianta per pianta, e concime granulare a lenta cessione tra un trapianto e l’altro.
Come moltiplicare i narcisi
Come già si sarà capito, la riproduzione del narciso avviene, come per tutte le bulbose, tramite i bulbilli che nascono attorno al bulbo madre. Durante lo stato vegetativo possono essere dissotterrati e separati dalla pianta madre, per poi scegliere una posizione dove metterli a dimora, se si vuole far espandere la pianta, o eliminarli definitivamente.
Malattie e parassiti
L’eccessiva umidità e acqua troppo abbondante, unita a una scarsa ventilazione o al poco sole, può far generare delle muffe, far marcire la pianta o causare delle malattie fungine. Si consiglia quindi di tenere d’occhio questi 3 importanti fattori durante tutto l’anno.
I nemici principali del narciso sono acari ed afidi, ma anche qui non è necessario nessun trattamento diretto alla pianta, quanto importante invece è curare lo stato del terreno: l’umidità favorisce infatti il proliferare di questi parassiti, e se il terreno non sarà mai troppo umido non dovrebbero arrivare. Se invece avranno già attaccato, un semplice antiparassitario, di quelli leggeri, risolverà la situazione.