lunedì, Ottobre 14 2024

Si sa, il corpo umano non è sempre perfetto e sia uomini che donne, al giorno d’oggi, sono alla continua ricerca di aiuti chirurgici e non per ottimizzarne l’aspetto. Ad oggi le tecniche di chirurgia plastica ed estetica sono molteplici e alcune di queste possono essere addirittura considerate microinvasive a tal punto da non ledere in alcun modo sia la cute o altri tessuti del paziente che vi si sottoponga, sia procurare alcun tipo di disagio fisico.

Molti sono alla ricerca di un metodo efficace per sbarazzarsi di quei depositi che si accumulano in determinate aree del corpo creando così forti inestetismi. La criolipolisi potrebbe rappresentare la soluzione ideale per tutta quella fascia di pazienti che hanno fatto degli accumuli adiposi il proprio cruccio estetico.

Sebbene questa tecnica all’avanguardia sia stata da poco sdoganata (relativamente da pochi anni), viene spesso paragonata a una “liposuzione non chirurgica”, offrendo di fatto un’alternativa indolore e poco invasiva per chi ambisce a eliminare il grasso in specifici punti del corpo come ad esempio l’interno ed esterno coscia, la culotte de cheval, i fianchi e la pancetta.

Negli ultimi anni, la criolipolisi è diventata molto popolare grazie alla sua efficacia e al ridotto tempo di recupero necessario, praticamente nullo se paragonato alla liposuzione tradizionale. Questa tecnica si basa sul principio del raffreddamento estremo in specifiche aree del corpo per congelare e distruggere le cellule grasse. Ma come funziona esattamente la criolipolisi? E quali sono le alternative alla liposuzione disponibili?

Una Semplice Spiegazione della Criolipolisi

La criolipolisi agisce attraverso un processo conosciuto come apoptosi, cioè la morte programmata delle cellule, per eliminare gradualmente le cellule adipose. Il trattamento prevede l’uso di un dispositivo applicatore che raffredda l’area target fino a una temperatura in grado di uccidere le cellule adipose, ma che risparmia i tessuti circostanti. Ovviamente, il trattamento non è un DIY e richiede la visita in cliniche specializzate dove ci sono le attrezzature giuste e i professionisti in grado di effettuare il trattamento corretto. Per esempio, la criolipolisi offerta dal Dottor Della Corte, che è anche un nostro co-autore in questo articolo, rispecchia a pieno gli standard qualitativi del settore con attrezzature all’avanguardia e procedure sicure, viene effettuata presso uno studio medico messo in sicurezza e da personale altamente specializzato.

Il Procedimento della Criolipolisi

Durante il trattamento, l’applicatore viene posizionato sulla pelle per raffreddare il tessuto adiposo sottostante. Questo processo provoca la cristallizzazione delle cellule adipose, che vengono poi eliminate dal corpo naturalmente nel corso di alcune settimane o mesi. Il risultato è una riduzione duratura del grasso nell’area trattata.

Criolipolisi vs Liposuzione Non Chirurgica

Anche se la criolipolisi viene spesso considerata una “liposuzione senza bisturi”, ci sono alcune distinzioni cruciali tra questi due trattamenti. Prima di tutto, la criolipolisi non richiede chirurgia, incisioni o anestesia. Inoltre, non comporta cicatrici permanenti o un tempo di recupero significativo post-trattamento, basti pensare che tra una seduta e l’altra devono passare 3 mesi, ma in questi tre mesi non è richiesto un particolare rigore nel comportamento da adottare, cosa che invece avviene nel caso di interventi di liposuzione più invasivi.

Conclusione

Abbiamo constatato dunque che la criolipolisi rappresenta un’alternativa efficace e non invasiva per la riduzione del grasso corporeo in aree specifiche e altamente localizzate, tuttavia, è importante ricordare che nessun trattamento può sostituire uno stile di vita sano e una dieta equilibrata. Prima di scegliere un trattamento adatto alle proprie esigenze, è essenziale consultare un professionista qualificato in quanto ogni corpo merita accorgimenti sartoriali che andranno indagati soltanto in sede di visita medica con uno specialista chirurgo estetico o plastico, o semplicemente sotto la supervisione attenta del proprio medico curante con cui potremmo condividere le nostre prime riflessioni al riguardo di eventuali approcci chirurgici.

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