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Piantaggine: cos’è, proprietà, utilizzi e ricette

“La via per la piantaggine è più vicina di quella per il medico” recita un vecchio detto popolare. Ma cos’è la piantaggine? Si tratta di una pianta erbacea perenne, che cresce ovunque e dalle numerose proprietà benefiche; è proprio a queste ultime che fa riferimento il detto menzionato in precedenza.

Tuttavia, nonostante le sue notevoli proprietà officinali, sono pochi coloro che ne conoscono i benefici e sono a conoscenza del fatto che la piantaggine sia una pianta commestibile.

Di seguito scopriamo insieme le proprietà della piantaggine, i benefici e le ricette in cui poterla gustare.

Cos’è la piantaggine

Appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae, il nome piantaggine deriva da “planta”, per via della forma delle foglie, che ricordano appunto quella della “pianta del piede”.

Il paese d’origine non è noto, ma attualmente risulta molto diffusa in tutto il settentrione. Molto resistente, anche alle temperature molto basse, questa pianta ha delle gemme dette svernanti che a contatto col terreno la proteggono persino dalla neve.

Esistono 16 varietà di piantaggine, tuttavia, le più conosciute sono essenzialmente due:

  • Piantaggine Lanceolata: con foglie lunghe e ovali, con nervature evidenti, di colore verde intenso e dalla superficie particolarmente lucida;
  • Piantaggine Maggiore: definita così per le foglie più grandi, ma con meno proprietà rispetto alla prima tipologia.

I fiori della piantaggine nascono su spighe filigranate, di colore giallo-marrone; essi sono di colore bianco e piccoli. Fioriscono da aprile a ottobre.

La riproduzione avviene per auto-semina. I semi contenuti nei fiori si disperdono facilmente grazie a vento, uccellini o formiche, e attecchiscono anche sulla terra più arida, motivo per cui è così diffusa.

Piantaggine: proprietà

Di questa pianta si utilizzano soprattutto le foglie, che possono essere raccolte tutto l’anno e contengono tutte le proprietà della piantaggine.

Le foglie sono composte da:

  • glucosidi d’iridoidi, un gruppo di molecole con proprietà antinfiammatoria, analgesica, spasmolitica, antiallergica e ipotensiva;
  • D-galattosio, che aumenta le difese immunitarie;
  • L-arabinosio, che abbassa i livelli di zucchero nel sangue;
  • Tannini, che hanno proprietà astringente, antidiarroiche, antinfiammatorie e antibatteriche;
  • Acidi fenolici e flavonoidi;
  • Antiossidanti;
  • Saponine;
  • Sali Minerali;
  • Potassio;
  • zinco.

Piantaggine: ricette

Come detto in precedenza, la piantaggine è una pianta commestibile, per cui, oltre al classico utilizzo per la preparazione di impacchi lenitivi (per infiammazioni a pelle e occhi) e come rimedio alle punture d’insetto, è possibile impiegarla anche in numerose ricette e infusi.

Le ricette a base di piantaggine sono numerose, dato che questa pianta può essere consumata sia cruda che cotta. Le foglie più tenere sono perfette in insalate estive e rinfrescanti. Dato il suo colore verde brillante, risulta particolarmente ideale per la preparazione di impasti per la pasta fresca, di modo da donare aroma, colore e sapore.

Le teste dei fiorellini vengono messe sotto aceto balsamico, mentre le radici, tagliate finemente, vengono stufate nei mesi più freddi e poi usate in ripieni di pasta fresca o involtini di carne.

Ottimo anche lo sciroppo di piantaggine, che è possibile preparare con le foglie più giovani di questa pianta, ricoprendole di acqua in una pentola e lasciandole cuocere a fuoco debole per 2 ore. Una volta filtrato il composto bisognerà aggiungere lo zucchero (600 gr per ogni litro di liquido ottenuto dal filtraggio). Fatto sciogliere lo zucchero a fuoco lento e raffreddato il composto, basterà imbottigliarlo e conservarlo in luogo fresco e asciutto.

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