giovedì, Aprile 25 2024

Chi si reca dall’oculista in genere lo fa perché ha già manifestato qualche difetto alla vista o perché il medico di famiglia gli ha consigliato lo specialista, a causa della presenza di particolari disturbi. Questo perché nonostante sempre più spesso si parli di prevenzione, difficilmente la si considera anche per i nostri occhi. In effetti sottoporsi periodicamente a una visita oculistica è sempre una buona prassi, in modo da mantenere gli occhi in salute e valutare l’eventuale insorgenza di patologie con la corretta tempestività.

Quando andare dall’oculista

Mentre alcune visite di controllo dovrebbero essere decisamente frequenti e regolari, l’incontro con l’oculista avviene con una periodicità ristretta solo nei casi in cui sia già disponibile una diagnosi pregressa. Chi già da tempo indossa le lenti a contatto o gli occhiali si dovrebbe recare dall’oculista almeno ogni 6 mesi/1 anno nel primo periodo dopo la diagnosi, per poi valutare se diradare gli appuntamenti, fino a uno ogni anno o ogni due anni. Gli intervalli di tempo così ampi sono da correlare soprattutto al tipo di diagnosi ricevuta: alcuni difetti della vista e patologie specifiche tendono ad avere un decorso più rapido, mentre altri non sempre presentano sintomi che peggiorano rapidamente nel corso del tempo. Chi non ha difetti di vista dopo il primo incontro con l’oculista, fatto in età prescolare, può programmare visite di controllo ogni 4 anni, fino ai 40 anni di età. Invecchiando è più probabile che si manifestino specifiche patologie, per le quali è bene effettuare un controllo meno diradato nel tempo. Dopo i 40 anni una visita ogni 2 anni può essere più che sufficiente.

La presenza di difetti o patologie

In presenza di particolari difetti della vista o di specifiche patologie è consigliabile recarsi più spesso dall’oculista. Questo permette di evitare che alcune problematiche degenerino con maggiore rapidità o anche di valutare l’eventuale svilupparsi di patologie quali cataratta o glaucoma, che solitamente si presentano con maggiore probabilità in soggetti che abbiano superato i 65 anni di età. In questi casi è consigliabile andare dall’oculista una volta all’anno. Chi invece presenta difetti visivi specifici si riferirà al professionista di fiducia per valutare la programmazione degli incontri successivi ai primi. Ricordiamo che alcune patologie sono tra le cause predisponenti a specifici problemi della vista. Quindi chi soffre di ipertensione, diabete, malattie renali o reumatiche, dovrebbe sottoporsi a un controllo oculistico con una buona frequenza. Lo stesso dicasi per coloro che in famiglia hanno parenti stretti che manifestano tali patologie.

I bambini

Alcuni tra i più diffusi difetti della vista sono correlati a un impreciso sviluppo dell’occhio o dell’apparato visivo nel suo insieme. Se non si correggono subito alcuni di questi difetti, è probabile che il cervello attui un’accomodazione tale da rendere più semplice la vista. In sostanza un bambino difficilmente è in grado di rendersi conto di non vedere bene. Salvo poi avere problemi di attenzione, stanchezza estrema nelle ore serali, episodi di mal di testa. Per evitare che ciò avvenga è importante portare un bimbo dall’oculista già in tenera età, tra i 2 e i 3 anni. Nei primi mesi di vita il pediatra effettua sempre dei controlli dello sviluppo dell’occhio; dopo i 2-3 anni è invece più facile valutare la presenza di problematiche quali lo strabismo o anche una semplice miopia. Prima che il bimbo mostri sintomi che possono risultare particolarmente fastidiosi, correlati alle difficoltà visive, correggere adeguatamente un disturbo visivo può anche evitare che peggiori rapidamente.

Difetti visivi nei bambini

Come abbiamo già accennato, alcuni difetti visivi si sviluppano già in tenera età. Se la loro entità è minima alcuni soggetti ottengono una diagnosi già dopo l’inizio della scuola, quando i problemi con la lettura portano a valutare l’eventuale presenza di un difetto visivo. L’ipermetropia è un difetto visivo correlato alla forma dell’occhio, che è eccessivamente piccolo. Molti bambini manifestano questa condizione, che però si risolve con la crescita, controlli regolari permettono però di valutare l’eventuale permanenza dell’ipermetropia. La miopia è invece correlata in uno sviluppo dell’occhio con una forma non corretta, che porta a non vedere correttamente gli oggetti lontani. Solitamente si sviluppa in modo significativo nei primi anni scolastici e per correggerla è necessario indossare gli occhiali o le lenti a contatto. Anche l’astigmatismo insorge sin da piccoli, perché è correlata a una curvatura disomogenea della cornea. Si comincia a notare l’astigmatismo nei bambini dopo i due anni.

Quanto sono diffusi i difetti visivi

Secondo alcune ricerche effettuate da Statica nel 2021, più della metà dei cittadini dell’Unione indossa gli occhiali o le lenti a contatto, per correggere un difetto visivo di qualche genere. In Italia i dati dichiarano che il 52% della popolazione manifesta difetti visivi, che necessitano di essere corretti con l’utilizzo di lenti, in maniera permanente o anche solo sporadica. È un numero elevato che fa riflettere su quanto siano diffusi i difetti visivi. Alcuni di questi non possono essere prevenuti, ma certo una visita di controllo può consentire di utilizzare le corrette lenti sin dai primi sintomi del difetto visivo, senza quindi manifestare altre tipologie di problematiche.

Previous

Benefici e caratteristiche della meditazione: quali sono?

Next

Dolore ai denti: quali possono essere le cause?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe Interessarti Anche