lunedì, Novembre 11 2024

Il termine candida ha origine da “Candida albicans”, ovvero il fungo che si trova all’interno del nostro organismo, per lo più latente. Quando è in fase attiva da origine alla candidosi, ecco perché i due termini non sono da confondersi. Si tratta di un fungo saprofita che si nutre di materia organica morta e si trova sia nell’intestino che nelle mucose orofaringee e nelle vaginali.

Il primo a descrivere questo fungo fu Ippocrate, le altre citazioni mediche risalgono al 1923 per via degli studi di Berkhout ed inizialmente era citata come Monilia albicans prima che il nome fosse cambiato dall’International Botanical Congress.

Candida: sintomi e cause

La candida si attiva prevalentemente in due zone del corpo:

  • vagina
  • bocca

Nel primo caso si hanno perdite vaginali di colore lattiginoso ed arrossamento, dolore durante la minzione, comparsa di macchie bianche sulla pelle e prurito. Nel secondo caso si hanno lesioni bianche sulle mucose, sulla lingua e le gengive.

Altri sintomi della candida possono essere:

  • intolleranze alimentari;
  • stanchezza;
  • irritabilità;
  • insonnia;
  • malfunzionamento intestinale;
  • rallentamento della digestione;
  • mal di testa;
  • depressione;
  • congiuntivite;
  • mal di gola;
  • formicolii;
  • colite;
  • stipsi;
  • diarrea;
  • bruciori di stomaco;
  • dolori addominali;
  • dolori articolari e muscolari;
  • infezioni a livello della vescica e infezioni renali.

Perché si scatena la candidosi?

Come detto in precedenza il fungo è già nel nostro organismo ma in modo sopito. Alcune condizioni possono risvegliarlo, quali ad esempio:

  • debolezza del sistema immunitario;
  • diabete;
  • dieta non equilibrata con eccesso di alcol e zuccheri;
  • gravidanza;
  • obesità;
  • frequente uso di biancheria stretta e sintetica;
  • abuso di lassativi;
  • pesanti terapie antibiotiche;
  • contraccettivi orali;
  • anemia;
  • stress.

L’infezione da candida viene diagnosticata con un esame al microscopio dei campioni prelevati a seguito di un esame istologico. Nei casi di candidosi esofagea può esser necessario un esame endoscopico.

Ad esser maggiormente a rischio sono le donne ma talvolta la candidosi si scatena anche nell’uomo causando piaghe rosse o chiazze sul prepuzio.

Perché nonva trascurata la candidosi?

Se non curata può estendersi a reni e polmoni causando ulcere, fibrosi, prostatite, asma ed allergie. Le tossine inoltre causano un sovraccarico del fegato affaticandolo.

Candida: rimedi naturali per curarla

La candida che si sviluppa occasionalmente in candidosi, se di lieve entità, può esser curata con i rimedi naturali, naturalmente dietro parere medico.

Ecco i rimedi naturali per curare la candidosi:

  • In omeopatia solitamente viene prescritta Pulsatilla per secrezioni chiare e dense, con bruciore, dolore e prurito; Helonias per secrezioni grumose con dolore; Kreosotum per irritazione e tumefazione.
  • In fitoterapia si consiglia l’uso della calendula che è lenitiva ed antiflogistica; la Tabebuja che ha una spiccata proprietà antifungina, l’Echinacea antibatterica, la Verga d’oro che è antinfiammatoria ed antifungina e l’Uncaria, che interviene sul complesso macrofagico.
  • Fra gli oli essenziali, che non vanno mai usati puri, ricordiamo il tea tree oil, il timo, i chiodi di garofano, la camomilla, il pompelmo e la lavanda.
  • Molto bene i rimedi a base di propoli e quelli a base degli estratti di semi di pompelmo che sono antibatterici, antimicrobici ed antifungini.
  • Fra i fiori di Bach vengono consigliati: Olive per le difese immunitarie carenti e Crab Apple contro le affezioni dellka pelle.

Ricetta per la lavanda casalinga:

  • 1 cucchiaino di tea tree oil diluito in una tazza di acqua tiepida.
  • In alternativa 1 cucchiaio di aceto bianco diluito in due tazze di acqua.

Applicare una volta al giorno, con cautela, chiedendo sempre prima il parere del medico.

Esistono in commercio pomate a base di camomilla, salvia, lavanda e calendula, chiedere consiglio all’erborista.

Ricordo che i rimedi naturali non sostituiscono le terapie farmacologiche, rivolgersi sempre al proprio medico di base.

Candida: alimentazione (cosa mangiare e cibi da evitare) e consigli

L’alimentazione gioca un ruolo molto importanze nell’attivazione/disattivazione della candida.

Ecco cosa mangiare in caso di candida:

  • aglio e cipolla che sono dei potenti antibatterici ed antibiotici;
  • malva, ottimo disinfiammante che impedisce la proliferazione del fungo;
  • cereali integrali;
  • legumi;
  • limoni;
  • pompelmo;
  • frutti di bosco;
  • yogurt che contiene fermenti lattici possibilmente arricchito di probiotici;
  • kefir;
  • curcuma;
  • olio evo;
  • alghe;
  • avocado;
  • muesli, riso soffiato, gallette di riso, di farro o di avena;
  • pesce azzurro;
  • patate.

Cibi da evitare in caso di candida:

  • fichi;
  • cachi;
  • pesche;
  • datteri;
  • cibi lievitati (pane, pane pangrattato, pizza, focacce, crakers, prodotti da forno, preparati per pizza);
  • zuccheri (cioccolata, miele, sciroppi, gelati, pasticceria, marzapane, biscotti, torte, bibite zuccherate e bibite senza zucchero, glassa, dessert, yogurt alla frutta o zuccherati);
  • carne;
  • caffè;
  • cibi fermentati (salsa di soia, sottaceti, ketchup, latte di soia, aceto)
  • formaggi stagionati, burro, panna che contengono il latte di mucca;
  • arachidi;
  • cibi affumicati;
  • cereali raffinati (farina, pasta, riso bianco, preparati per budino, pane, pizza, crackers, torte, biscotti);
  • funghi;
  • tartufi;
  • cibi piccanti;
  • alcol;
  • bevande gassate;
  • cibi fritti.

Si ricorda che è bene seguire un’igiene intima con detergenti non aggressivi e che si deve preferire la biancheria in cotone.

L’ideale è prendersi cura del proprio sistema immunitario se è debole, su consiglio del medico. Molto spesso anche evitare di stressarsi troppo è un buon metodo per non indebolire le difese.

Inoltre:

  • usare sempre il profilattico durante i rapporti
  • in caso di candidosi non grattarsi ma fare lavaggi di acqua fredda
  • evitare la condivisione di salviette ed asciugamani intimi
  • quando si è fuori casa utilizzare salviette intime delicate
  • evitare gli assorbenti interni

In caso di sintomi parlarne subito con il medico di base.

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