giovedì, Marzo 28 2024

Proveniente dall’America centro-meridionale, la manioca è una radice ricca di carboidrati, sali minerali e vitamine. Forse vi sarà capitato di vederla esposta in qualche fruttivendolo, è rara, ma non troppo. Scopriamo in questo articolo le proprietà della manioca, i benefici per la salute, gli usi e le eventuali controindicazioni.

La Manihot sculenta della famiglia Euphorbiaceae è anche chiamata tapioca (che è in realtà il nome del derivato farinaceo) e non è da confondersi con la yucca.

Nelle zone tropicali del nostro mondo, la manioca è una principale fonte di sostentamento, specie fra le popolazioni indigene che vivono di caccia e pesca.

Manioca: curiosità e caratteristiche

Come riconosciamo la manioca? La radice, tubero, è molto lunga e sembra proprio una carota gigante marrone, al suo interno cela una polpa dura e bianca.

Coltivare la manioca non è un’impresa, ma occorre ricordare che dopo che la radice viene prelevata dal terreno, il gambo va tagliato in pezzi e ripiantato. Occorre prestare attenzione agli acari ed alle cocciniglie che tendono ad infestare questa pianta.

In pochi sanno che se non si mangia la manioca cruda, un motivo c’è: contiene una tossina, per cui va lavorata bene in modo da eliminarla. Idem per le foglie, possono consumarsi solo cotte.

Dalla lavorazione di questo tubero si ottiene l’amido che viene poi impiegato per la produzione di farine, birra, alcol e zucchero. Strano? Non proprio, la manioca è ricca di carboidrati e soprattutto di saccarosio.

Quando andiamo ad acquistarla ricordiamo che esistono due categorie di manioca:

  • dolce
  • amara

Se è possibile, se riuscite a vedere la polpa all’interno, questa deve essere completamente bianca non screziata di nero, in tal caso il tubero non è fresco.

Come distingue la manioca dolce da quella amara: la prima ha fusto e foglie tendenti al rosso, mentre la seconda li ha verdi, le radici della prima sono lunghe e carnose mentre la seconda le ha più piccole.

Curiosità: la coltivazione risale a 4000 a.C. Probabilmente i Maya erano dei larghi consumatori e furono i primi ad avviare le piantagioni.

Manioca: proprietà e benefici

Di questo tubero abbiamo già detto che è ricco di carboidrati e di saccarosio, contiene amido ed anche cellulosa, sali minerali (magnesio, selenio, rame, ferro, zinco, calcio, potassio, fosforo, manganese), vitamine (B1, B2, B3, B5, B6, B17, C, K ed E), aminoacidi (treonina, isoleucina, leucina, lisina, triptofano, acido glutammico, acido aspartico, alanina, prolina, serina, glicina, tirosina, valina, istidina, fenilalanina e metionina) e proteine. Non contiene glutine.

Vediamo quali sono le proprietà della manioca:

  • contrasta l’azione dei radicali liberi;
  • protegge il cervello dai danni neuronali;
  • mantiene forti le ossa;
  • è antifiammatoria;
  • è antisettica;
  • ha proprietà analgesiche (le foglie);
  • è diuretica quindi ottima alleata contro la ritenzione idrica;
  • è un alimento energetico;
  • aiuta a tenere sotto controllo la pressione sanguigna;
  • rafforza la risposta del sistema immunitario;
  • aiuta a contrastare l’osteoporosi;
  • previene l’Alzheimer;
  • aiuta a contrastare i disturbi gastrici come gastrite e reflusso;
  • è astringente, ottimo rimedio veloce contro la diarrea;
  • ha proprietà antitumorali, previene la formazione di cellule tumorali.

Manioca: utilizzo e controindicazioni

Avete mai usato la manioca in cucina? Il suo sapore è neutro e come dicevo prima va necessariamente cotta.

Può essere bollita, fritta o fatta al forno (il tempo di cottura va dal quarto d’ora alla mezz’ora). E’ un buon accompagnamento per la carne ed il pesce e ci si possono realizzare anche vellutate e minestre.

Se la si lascia essiccare e poi se ne macina la polpa se ne ricava la tapioca, ovvero la farina. Con la tapioca si possono realizzare diversi piatti fra cui i dolci e prodotti da forno.

Se invece la polpa la facciamo fermentare otteniamo delle bevande alcoliche.

Con la manioca si possono anche realizzare degli snack: si lessa il tubero e poi si frulla. Si aggiungono uovo e burro, poca farina e si mescola. Quando l’impasto è sodo si lavora a cilindro da cui si ricavano dei bastoncini che si friggono in olio bollente.

Se volete sperimentare qualcosa di particolare provate a mangiare la manioca per colazione, alla brasiliana, ovvero bollita e servita tiepida con un po’ di burro.

In pochi passi possiamo anche preparare uno stufato: si mescolano 100 gr di zucchero con 100 di latte di cocco. Si mette la manioca a bollire e la si frulla. Si aggiungono poco burro, due uova e lo zucchero con il latte di cocco. Mescolare bene e porre sul fuoco a sobbollire per 15 minuti circa.

Con la manioca si prepara anche il noto fufu, un piatto tipico africano. In sostanza è una polenta di tapioca e come tale si prepara: si prende mezzo chilo di tapioca e la si versa in un litro di acqua bollente, si gira e si mescola di continuo finché non si addensa. Va servito a guisa di purè o polenta per accompagnare salse di verdure, stufati, salse piccanti e pollo arrosto.

Il consiglio è quello di annotarsi qualche ricetta di origine africana o sudamericana e prendere spunto da lì, ci sono tanti piatti diversi per tutti i gusti.

Passiamo ai rimedi naturali con la manioca. Frullando la polpa fredda, bollita, ed aggiungendovi succo di limone (oppure usate la tapioca) ricaverete un’ottima maschera antiacne. In caso di eccessiva acidità si può consumare della manioca bollita o una crema di tapioca. Mangiarne la polpa bollita aiuta a contrastare la dissenteria.

Veniamo alle controindicazioni: la manioca non è consigliata a chi soffre di diabete e di tiroide e per il fatto che contiene una tossina non può esser consumata cruda (nemmeno le foglie).

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