lunedì, Novembre 11 2024

Il “Fuoco di Sant’Antonio” è una malattia temutissima per via dei dolori che scatena, che coinvolgono la cute e le terminazioni nervose. Il vero nome di questa malattia è Herpes Zoster, l’etimologia derivante dal greco viene tradotta con “cintura di serpente” per descrivere il dolore che colpisce chi ne è affetto. Scopriamo in questo articolo le cause del Fuoco di Sant’Antonio, i sintomi, l’alimentazione consigliata, la cura e i rimedi naturali.

Viene detto Fuoco di Sant’Antonio perché per la guarigione s’invocava sant’Antonio Abate, questo rituale si sviluppò in Francia nel XII secolo e fu accantonato nel medioevo, epoca in cui vennero chiamati in causa altri santi ma il nome rimase. In epoca contemporanea si sono riscoperti diversi rituali ed invocazioni verso Sant’Antonio che vengono utilizzate per propiziare la guarigione.

Fuoco di Sant’Antonio: cause e sintomi

L’Herpes Zoster dunque è un’infezione e si tratta dello stesso ceppo che causa la varicella, la sua caratteristica principale è che può annidarsi nell’organismo, anche dopo l’attacco della varicella, è rimanere in attesa di un momento di debolezza del sistema immunitario.

Quando la risposta immunitaria viene meno l’Herpes Zoster attacca le fibre nervose: in pratica il virus si aggancia al ganglio adiacente al midollo spinale ed attende il momento favorevole per propagarsi. Quindi è appurato che può verificarsi solo in individui che hanno già avuto la varicella.

Vediamo quali sono le cause dell’attivazione del fuoco di sant’Antonio:

  • stress;
  • trapianti;
  • malattie che compromettono le difese immunitarie (cancro e HIV ad esempio);
  • carenze di vitamine;
  • uso eccessivo di farmaci.

Ed ecco i sintomi del Fuoco di Sant’Antonio:

Il primo indicatore è il dolore, una sensazione inspiegabile di bruciore, formicolio e prurito. A seguire compaiono:

Generalmente si manifesta sul torace o sui fianchi, ma non è escluso che si manifesti anche in altre parti del corpo. La fase cutanea di solito si risolve entro una decina di giorni mentre il dolore può durare anche mesi.

E’ proprio in questa fase cutanea che è più facile diagnosticare la malattia, se invece si tratta di un caso che non si manifesta a livello cutaneo (casi rari, ma che si verificano) la diagnosi è più complicata da eseguirsi.

Il Fuoco di Sant’Antonio è contagioso?

Sì, il Herpes Zoster è contagioso quando è in fase cutanea, quando si formano le croste non v’è più rischio di contagio. Ad esser infetto è il siero, ragion per cui occorre fare attenzione: non condividere asciugamani e curare chi ne è affetto utilizzando dei guanti.

Fuoco di Sant’Antonio: cura e rimedi naturali

Come far fronte al Fuoco di Sant’Antonio? Ovviamente, come prima cosa occorre recarsi dal medico fin dalle prime avvisaglie (per intenderci, se avete avuto la varicella e di punto in bianco sentite il vostro corpo che va a fuoco senza motivo è il momento di far visita al medico).

La terapia farmacologica è d’obbligo, ma la si può affiancare con dei rimedi naturali.

Ecco alcuni rimedi naturali per il Fuoco di Sant’Antonio:

Oli essenziali: si possono cercare in erboristeria l’olio essenziale di niaouli, di iperico, di menta e di lavanda. Chiedere indicazioni all’erborista su dosaggi ed applicazioni.

Macerato di ribes nigrum: si tratta di una pianta che simula gli effetti del cortisone, se ne trovano diversi preparati in erboristeria.

Rimedi omeopatici: consultare un medico omeopata può esser d’aiuto, i rimedi omeopatici possono aiutare ad alleviare i sintomi.

Impacchi freddi: naturalmente va evitato il ghiaccio a diretto contatto con la pelle.

Echinacea: un antibiotico naturale che si trova in compresse, gocce e tisane ottimo per rinforzare le difese dell’organismo.

Corteccia di salice: in erboristeria si trovano diversi preparati a base di corteccia di salice che ha effetti simili a quelli dell’aspirina.

Miele: spalmato come una pomata può dare sollievo all’irritazione cutanea.

Farina di mais e d’avena, aggiunti ad un bagno tiepido alleviano il prurito.

Infuso di verbena: l’infuso di verbena aiuta a cicatrizzare più velocemente le lesioni cutanee.

Tea tree oil: chiedete all’erborista se può esser utile per disinfettare le bolle infette.

Impacchi di melissa: una tisana fredda di melissa è un ottimo modo per alleviare il bruciore, si può sostituire con la camomilla.

Carote e lattuga: fate bollire carote e lattuga, schiacciate il tutto per formare un cataplasma da riporre per un’ora in frigo, quindi spalmate delicatamente sulle zone doloranti.

Unghia di gatto: ovvero l’uncaria tomentosa, da richiedere in erboristeria e sconsigliata alle donne in gravidanza.Assolutamente da evitare i rimedi fai da te, non solo possono essere inconcludenti, ma anche pericolosi.

Herpes Zoster: l’alimentazione consigliata

Per quanto riguarda l’alimentazione, per alleviare di sintomi dell’Herpes Zoster suggeriamo di consumare soprattutto frutta e verdura ricchi di zinco, vitamina B, A, E, D e C in particolare: cavoli, uva, pesce, tuorlo d’uovo, peperoni, mele, lattuga, zucche, broccoli, arance, frutti di bosco, albicocche, ostriche, fegato, soia, yogurt, melone, olive, germe di grano, succo di ribes, ananas, lievito di birra e kiwi.

Fuoco di Sant’Antonio: consigli e raccomandazioni

Ed ecco alcuni consigli per chi è affetto di questa malattia:

  1. Non scoppiate le bolle;
  2. Se state assistendo una persona affetta da Fuoco di Sant’Antonio usate dei guanti e precauzioni igieniche;
  3. Non condividete abiti ed asciugamani;
  4. Chi soffre del Fuoco di Sant’Antonio non deve entrare in contatto con anziani, bambini, neonati e persone con debole sistema immunitario;
  5. Indossare indumenti larghi di cotone, niente vestiti sintetici e aderenti;
  6. L’ansia, il nervosismo e lo stress peggiorano la situazione dunque rilassatevi per quanto la situazione ve lo consenta;
  7. Evitare correnti d’aria, urti e movimenti bruschi;
  8. Rinforzare sempre e comunque il sistema immunitario.

Chi non ha mai avuto la varicella può averla entrando in contatto con chi ha il Fuoco di Sant’Antonio quindi attenzione.

Questo articolo non è l’equivalente di un parere medico, ma è soltanto di carattere informativo. Nel caso in cui si sospetti di aver sviluppato il Fuoco di Sant’Antonio è necessario consultare il medico.

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