venerdì, Dicembre 13 2024

Tutti conosciamo i benefici della vitamina D, ovvero che fa bene alle ossa e tutti sappiamo che il sole svolge un determinato ruolo. Ma oltre questo? Cos’altro sappiamo della vitamina D? A cosa serve e dove si trova?

Sapevate ad esempio che fa bene anche al cuore ed al cervello? Sapete esattamente in quali cibi si trova? E quanto tempo è necessario restare al sole perché se ne assorba la giusta quantità?

Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande, ma prima una curiosità: esistono 5 forme differenti di vitamina D, vitamina D1, D2, D3, D4 e D5. Due sono più importanti: una è la D2 che viene sintetizzata dalle piante ed una è la D3 che viene sintetizzata dall’uomo quando questi si espone ai raggi del sole.

Vitamina D: a cosa serve e i benefici per la salute

Dunque, vediamo in concreto a cosa serve la vitamina D e quali sono le proprietà benefiche per la salute:

  • mantiene costanti i livelli di calcio e fosforo;
  • favorisce l’assorbimento del calcio a livello intestinale;
  • protegge l’apparato scheletrico dall’osteoporosi;
  • combatte l’ipertensione;
  • previene il cancro e alcune malattie autoimmuni;
  • previene il rachitismo e le malformazioni scheletriche;
  • aiuta a combattere la psoriasi;
  • aiuta a lenire i dolori muscolari;
  • combatte l’iperparatiroidismo;
  • combatte l’osteodistrofia;
  • contrasta il diabete di tipo 1 e 2;
  • riduce l’incidenza della sclerosi multipla;
  • riduce il disturbo affettivo stagionale;
  • protegge i denti.

La questione del rachitismo è molto importante, in quanto si tratta di una forma di Ipofosfatemia familiare, condizione per cui si hanno bassi livelli di fosfato nel sangue ed un ridotto metabolismo della vitamina D a livello renale. Negli adulti il rachitismo è definito Osteomalacia ed è dovuto ad una grave carenza di vitamina D, per questi pazienti, solitamente anziani, è consigliata l’esposizione al sole ed una dieta corretta.

Un altro disturbo che si cura con la vitamina D è l’iperparatiroidismo, si cura con somministrazioni di vitamina D o con diretto intervento chirurgico

E’ stata dimostrato che l’esposizione ai raggi solari uniti ad una somministrazione di vitamina D, aiuterebbero a contenere le placche di psoriasi.

Un adeguato apporto di vitamina D inoltre aiuterebbe a combattere la debolezza ed il dolore muscolare.

Un altro aspetto molto importante è l’osteoporosi, senza il giusto apporto di calcio e vitamina D le ossa s’indeboliscono e la struttura può subire dei danni, soprattutto con il sopraggiungere dell’età anziana.

Da non sottovalutare anche patologie come l’Osteodistrofia causata dall’insufficienza renale cronica, che possono ad esempio causare l’ipocalcemia.

E’ stato dimostrato che supplementi di vitamina D, aiutano a contrastare il diabete di tipo 1 e 2.

Per quanto riguarda la prevenzione del cancro, sono ancora in corso gli studi circa la relazione che avrebbe la vitamina D nell’ostacolazione dello sviluppo del cancro. Per ora si suppone che abbia una buona influenza sul cancro al colon e su quello al seno.

Sempre secondo alcuni studi un basso livello di vitamina D nel sangue causerebbe l’ipertensione. Dunque si suggeriscono dieta ricca di vitamina D ed esposizione al sole.

Secondo gli scienziati coloro che assumono più vitamina D hanno una maggiore incidenza di contrarre la sclerosi multipla.

Con il diminuire della luce solare, per l’arrivo dell’inverno può manifestarsi la SAD ovvero il Disturbo affettivo stagionale che si può combattere con terapie di luce e di vitamina D.

Ovviamente non possiamo non citare i denti, un minor apporto di vitamina D può causare dei disturbi alla mascella e dunque ai denti.

Vitamina D: dove si trova, gli alimenti più ricchi e consigli

Si parla molto del sole legato alla vitamina D, perché? Perchè la vitamina D3, che è quella che sintetizza il nostro corpo è inattiva e quest’attivazione che avviene nel fegato, nella pelle e nei reni avviene mediante le radiazioni solari. L’esposizione al sole richiede almeno venti o quindici minuti al giorno, anche solo viso e braccia.

Dunque due sono le fonti a cui può attingere la vitamina D il nostro corpo:

  • raggi solari
  • alimentazione

Per quanto riguarda l’alimentazione, ecco quali sono i cibi più ricchi di vitamina D:

  • trota
  • sogliola
  • sgombro
  • salmone
  • pesce spada
  • storione
  • tonno e sardine
  • le uova (tuorlo)
  • latte
  • burro
  • fegato
  • carne di pollo, anatra, tacchino
  • cereali
  • verdure verdi
  • olio di fegato di merluzzo
  • anguilla
  • storione
  • uova di pesce
  • aringhe
  • funghi
  • soia
  • frutti di mare
  • ricotta

Il fabbisogno giornaliero di vitamina D

Per avere una corretta assunzione e dunque soddisfare il fabbisogno, la persona deve seguire un’appropriata dieta ed esposizione al sole.

Adulti: le dosi consigliate sono di 5 microgrammi al giorno per tutti gli individui sotto dei 50 anni. Dai 50 ai 70 10 microgrammi al giorno e 15 microgrammi dai 70 in su.

Bambini sotto i 18 anni: per i neonati fra i 6 e gli 11 mesi l’apporto sotto forma di integratori non dovrebbe essere inferiore a 10 mg al giorno. Nell’adolescenza ugualmente l’apporto non dev’esser inferiore ai 10 mg.

Vitamina D: effetti collaterali e sintomi di carenza

Nelle persone che assumono troppa vitamina D si è riscontrata sonnolenza diurna. Un’eccessiva assunzione può inoltre comportare:

  • ipercalcemia (che a sua volta produce nausea, vomito e anoressia, sonnolenza, sete, vertigini. etc.);
  • malattie renali;
  • sarcoidosi;
  • tubercolosi;
  • istoplasmosi.

Attenzione: i pazienti che sono in cura per malattie renali croniche dovrebbero evitare di associare magnesio e vitamina D. La vitamina D può anche interferire con farmaci anti-convulsivanti, ipocolesterolemici, cortisonici, alcuni lassativi e diuretici.

Per quanto riguarda la carenza, attraverso le analisi del sanue si possono riscontrare i valori, ma comunque si manifesta con:

  • riduzione sierica di calcio e fosforo;
  • rachitismo (rammollimento nelle regioni occipitali, temporali e parietali; ritardo nella chiusura della fontanella anteriore, ginocchio valo, incurvamento delle gambe; ipertrofia delle cartilagini);
  • osteomalacia (debolezza muscolare; dolori alla schiena; fragilità ossea; bassa densità ossea; rischio frequente di fratture);
  • debolezza muscolare;
  • dolori addominali.
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