venerdì, Dicembre 13 2024

Per una donna conoscere e calcolare il periodo fertile durante le fasi dell’ovulazione è molto importante. Viene spesso chiamato la finestra fertile all’interno di un intero ciclo mestruale (la cui durata è indicativamente di 28 giorni). In questo periodo la donna può restare incinta, con una percentuale di circa il 35%.

Prima di vedere come si effettua il calcolo dell’ovulazione, vediamo velocemente cos’è questo periodo fertile. Per maggiori approfondimenti vi rimando comunque all’articolo precedente dedicato a cos’è l’ovulazione.

In pratica ogni donna dalla nascita ha un certo numero di cellule uovo a disposizione, solo una parte di queste arriverà a maturazione e saranno disposte nei vari cicli ovulatori mensili affinché possano essere fecondate. Si tratta di un ritmo fisiologico molto complesso che permette alla donna di restare incinta.

Come fare il calcolo ovulazione

Scopri come calcolare i giorni fertili e come fare il calcolo dell'ovulazione per rimanere incinta.

Molte donne calcolano il periodo dell’ovulazione partendo dal primo giorno dell’ultima mestruazione a contare e segnano in rosso il quattordicesimo giorno. Questo perché appunto l’ovulazione si posiziona all’incirca a metà tra l’inizio di una mestruazione è l’altra.

Tenendo per buono questo calcolo, il quattordicesimo giorno è si quello dell’ovulazione ma teniamo in considerazione che gli spermatozoi possono sopravvivere alcuni giorni nell’apparato riproduttivo della donna. Perciò anche se il rapporto non protetto è avvenuto due giorni prima dell’ovulazione effettiva, può ugualmente avvenire il concepimento non appena la cellula uovo è ben sviluppata.

Tendenzialmente perciò si calcola il periodo fertile dal 9/10ecimo giorno fino al 15esimo giorno, sempre in periodo di 28 giorni regolari.

E’ bene specificare appunto che tale calcolo avviene solo per la donna che ha un ciclo estremamente regolare e anche loro possono, seppur raramente, avere dei ritardi fisiologici che fanno sballare questo calcolo e possono perciò portare una gravidanza indesiderata.

Si perché c’è chi vuole calcolare il periodo fertile per avere figli e chi invece, per non incorrere in una gravidanza indesiderata. Se nel primo caso il problema maggiore è non riuscire a rimanere incinta in quel mese ma comunque provarci di nuovo quello dopo, nel secondo usando il calcolo come unico metodo contraccettivo c’è il rischio di restare incinte se vi è un errore di calcolo.

C’è poi chi ha il ciclo per esempio settato ogni 26 giorni, 30 o 34 addirittura. In questo caso si deve sempre contare la metà. Chi ha il ciclo di 26 giorni deve calcolare che il giorno ovulatorio è dopo 13 giorni dalla prima mestruazione. Chi di 30 giorni, dopo 15 giorni. Chi di 34, dopo 17 giorni. Più i tre o quattro giorni precedenti.

Cosa può andar storto?

Un ritardo fisiologico per esempio può far sballare l’ovulazione posticipandola o anticipandola. Ci sono anche altre situazioni che possono non far funzionare tale calcolo. Per esempio un periodo particolarmente stressante, l’assunzione di alcuni farmaci che hanno tra gli effetti collaterali proprio quelli di sballare il ciclo. Oppure una patologia, un’infezione o un’infiammazione a livello vaginale. I motivi possono essere i più disparati perciò di nuovo ripetiamo che, se il calcolo ovulazione può essere molto utile per la donna che cerca un figlio, non può essere invece ritenuto un valido contraccettivo per chi la gravidanza la evita. Nonostante c’è da dire che questo metodo nacque in realtà proprio come anticoncezionale (e tante donne lo usano per questo). Si tratta comunque di probabilità e perciò non è da ritenersi sicuro

Altri metodi per calcolare il periodo fertile

Esistono altri 4 metodi validi per calcolare il periodo fertile. In questo paragrafo li descriviamo. Possono essere un valido supporto al conteggio appena visto. Dopo vedremo anche quali sono i sintomi dell’ovulazione, per molte donne un fattore determinante.

1. Muco cervicale

Da molte donne è considerato un metodo davvero molto importante per il calcolo dell’ovulazione. Si perché quando ci avviciniamo al giorno dell’ovulazione, ecco che la produzione di muco cervicale aumenta e si modifica nella consistenza. Spesso è così abbondante che le donne possono trovare queste perdite trasparenti anche sullo slip, cosa che le costringe a usare i salva slip anche in questa fase del mese. Avvicinandoci all’ovulazione il muco cervicale diventa più abbondante, fluido e filante. E’ però meno appiccicoso. La sua consistenza è molto simile a quella dell’albume dell’uovo. Da questo periodo ci possiamo considerare nel periodo fertile e intensificare i rapporti sessuali se si desidera la gravidanza o a evitarli se invece non la vogliamo.

Da quando il muco cervicale prende questa consistenza, l’ovulazione potrebbe esserci quello stesso giorno oppoure in 1 o 2 giorni al massimo. Una volta terminata l’ovulazione, il muco torna a essere denso e appiccicoso e scompare quasi del tutto.

Anche in questo caso ci sono circostanze che rendoto il metodo non valido. Per esempio la presenza di infezioni o di disturbi come può essere l’ovaio policistico.

2. Temperatura basale

Il secondo metodo è quello di calcolare la temperatura basale al momento del risveglio. Purtroppo però non serve a calcolare il giorno dell’ovulazione ma ci indica quando c’è appena stata, questo perché aumenta di circa mezzo grado. Se nella fase pre-ovulatoria è di 36,5 gradi, in quella pre-mestruale di 37 gradi. Per calcolarla dovete usarla a livello vaginale, inserendo la punta del termometro nella vagina appena sveglie. Questo metodo viene reso inefficace dai risvegli notturni. Deve esserci stato un sonno consecutivo di almeno 4-5 ore. Non vale nemmeno in caso di febbre, stress, squilibri ormonali.

3. Monitoraggio ecografico

C’è infine il monitoraggio ecografico. In questo caso dovete affidarvi al ginecologo. Ricorrono a questo metodo le donne che non riescono a capire da sole quando sono in ovulazione. Le ecografie transvaginali eseguite a giorni alterni consentono al ginecologo di vedere qual è la grandezza del follicolo dominante, cioè quello che rilascerà l’ovocita da fecondare. Avvertirà perciò la donna quando è prossima all’ovulazione. Di solito infatti il follicolo rilascia l’ovocita quando raggiunge una dimensione di circa 2 centimetri.

4. Stik per l’ovulazione

Esistono degli stick venduti in farmacia proprio per calcolare il periodo dell’ovulazione. Dentro ci sono circa 5-7 pezzi. Aiutano a capire quando l’ovulazione si avvicina oppure se è lontana. Occorre mettere lo stick sotto il flusso di urina per 5 secondi, attendere un paio di minuti e vedere dopo come appaiono le due linee colorate. Se sono uguali significa che l’ovulazione è vicina e che ci sarà entro un massimo di 2 giorni. Se una è molto più chiara dell’altra, significa che il momento è molto lontano. E’ bene perciò partire dal giorno in cui è probabile che si è in ovulazione, secondo il calcolo visto prima.

Sintomi dell’ovulazione

Infine anche i sintomi dell’ovulazione possono aiutare a capire se siamo o meno in ovulazione. Certo, sono meno evidenti del ciclo mestruale, caratterizzato come prima cosa da perdite più o meno abbondanti di sangue. Tuttavia anche l’ovulazione ha dei sintomi. Per alcune donne, molto più sensibili ai cambiamenti del proprio corpo, sono ben riconoscibili. Per altre a malapena percettibili e per altre ancora, passano del tutto inosservati. I sintomi sono di due categorie. Quelli primari dovrebbero essere presenti in tutte le donne. Due gli abbiamo già visti perché sono i metodi stessi per calcolare l’ovulazione. C’è infatti la temperatura basale e c’è il muco cervicale. Un terzo sintomo che però difficilmente viene tenuto in considerazione è la posizione della cervice, per via che la donna deve tastarsi il collo dell’utero per capire i suoi cambiamenti.

Esistono pioi una lunga serie di sintomi secondari i quali possono esserci come no. Alcune donne in fase ovulatoria lamentano dei dolori più o meno forti alle ovaie. Alcune sentono un crescente desiderio sessuale e altre ancora invece, soffrono di gonfiore addominale in questo periodo.

Tra gli altri sintomi ci sono le piccole perdite di sangue nel periodo dell’ovulazione. In questo caso però è sempre bene fare un controllo dal ginecologo per capire se si tratta di una causa fisiologica oppure se il sanguinamento è dovuto da patologie.

Alcune donne dicono di avere la vulva più gonfia, oppure di avere i cinque sensi più sviluppati e la pelle più sensibile. Piccole modifiche possono avvenire anche a livello dei seni, sentendoli più morbidi.

Conclusioni sul calcolo ovulazione

Il calcolo ovulazione dovrebbe essere eseguito da ogni donna che vuole essere più consapevole del proprio corpo. E’ di aiuto per chi vuole restare incinta perché permette di capire qual è il momento migliore del mese per avere rapporti non protetti con il partner.

Tutti questi metodi sono validi certo, ma non sicuri e affidabili al 100%. Ciò significa che non possono dar garanzia che il concepimento effettivamente avvenga. Le percentuali che una donna resti incinta durante il periodo dell’ovulazione non è del 100%, ma di circa il 35%. Sono da tenere poi in considerazione altri fattori che possono influenzare la buona riuscita del concepimento. Molte donne lamentano che, nei periodi in cui andavano all’intensa ricerca di un figlio e non pensavano ad altro (periodi perciò di elevato stress), non riuscivano a concepire. Quando invece hanno smesso di cercarlo (trovando una maggior serenità) ci sono riuscite. A influenzare la capacità di concepimento c’è anche l’alimentazione sbagliata, eventuali patologie, infertilità, abuso di alcolici, fumo o droghe.

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