venerdì, Dicembre 13 2024

La cistite in gravidanza è un’infezione delle vie urinarie piuttosto comune che riguarda la vescica. I sintomi della cistite sono vari, i più comuni senza dubbio l’intenso bruciore e dolore durante la minzione, ma soprattutto il bisogno di urinare spesso.

La causa più comune della cistite è che i batteri vanno a infettare l’apparato urinario. Possono infettare qualsiasi tratto ma i casi più comuni riguardano la vescica e l’uretra. I batteri più comuni sono l’escherica coli, comunemente chiamati E.Coli.

L’urina normalmente non contiene batteri ma questi possono entrare nell’apparato urinario dall’ano, per esempio a causa di una scorretta igiene intima. Possono soffrirne sia donne che uomini, solo che le prime sono più soggette per via del condotto urinario più breve.

Se si presenta la cistite in gravidanza è sempre bene non trascurarla. Tra le altre cose in questo periodo è molto più facile soffrirne e nell’arco di nove mesi non è da escludere che si presenti più volte. Il motivo è semplice, durante la gravidanza ci sono condizioni “più favorevoli” per i batteri.

Cause della cistite

La principale causa della cistite in una donna è la sua stessa fisiologica. L’uretra è più corta e si trova più vicina all’ano. Le infezioni di E.Coli perciò sono più probabili. Nella maggior parte dei casi l’organismo è capace di combattere questi batteri ma delle volte non ci riesce. Ecco che si va incontro a cistite.

La cistite batterica è senza dubbio quella più comune, ma non è l’unica. Può dipendere da una struttura anomala dell’apparato urinario, di un reflusso dell’urina, bagnoschiuma irritanti… Il batterio dell’E.Coli si diffonde al momento in cui, dopo la defecazione, ci si pulisce da dietro in avanti. I germi delle feci passano nell’uretra. Questi stessi germi possono essere spinti in uretra durante un rapporto sessuale oppure, può dipendere anche dalla tendenza di alcune donne a trattenere troppo l’urina.

Tutte queste cause della cistiite non riguardano esclusivamente le donne incinte. Nello specifico caso della gravidanza ne parlo nel paragrafo che segue!

Perché la cistite in gravidanza è più frequente?

La cistite in gravidanza è più frequente, ma di pochissimo. Più o meno potremo dire che ci sono le stesse probabilità di soffrirne, per una donna che non è incinta. La gestazione comunque, rappresenta pur sempre un periodo a rischio. I motivi li espongo subito. Prima di tutto vi è un aumento del pH vaginale, cosa che porta ad alterazioni del microambiente locale, facilitando la moltiplicazione dei microrganismi che già di solito si trovano nella vagina.

C’è il discorso ormonale. L’aumento del progesterone porta a un rilassamento della muscolatura sia dell’uretra, che della vescica e dell’uretre, cioè quel canalino che collega la vescica al rene. Il flusso delle urine viene rallentato ed è favorita perciò la stasi. In gravidanza poi il rischio che i batteri arrivino ai reni più elevato, portando quindi a complicazioni più serie.

Per finire i fattori di rischio sono per la donna in gravidanza anche la stitichezza, perché facilita l’aumento dei batteri intestinali responsabili dell’infezione,. E c’è la pressione che l’utero ingrossato esercita sulla vescica, portando al ristagno di urina e quindi alla proliferazione dei batteri.

I fattori di rischio della cistite

Anche questi fattori di rischio non riguardano solo le donne incinte, ma tutte quante le persone. Tra le condizioni che possono portare più facilmente alla cistite troviamo il problema a svuotare del tutto la vescica, il diabete, malattie che portano la persona ad avere meno cura di se stessa (come l’Alzheimer), incontinenza fetale, portare il catetere unirario, avere l’uretra ristretta, soffrire di calcoli renali, interventi alle vie urinarie, lunga immobilità (come chi è costretta a passare la gravidanza a letto)…

Sintomi della cistite, quali sono i più comuni?

I sintomi della cistite no, non passano di certo inosservati. Si tratta di un’infezione molto dolorosa ma bisogna dire che delle volte è asintomatica. Quando però i sintomi sono presenti, davvero non è possibile confonderli!

Prima di tutto c’è lo stimolo frequente (troppo frequente) di andar in bagno spesso. Lo stimolo di urinare è impellente ma poi in realtà, la quantità di urina che esce è minima, delle volte solo poche gocce. In gravidanza lo stimolo si fa ancor più frequente a causa dell’utero che preme sulla vescica.

C’è poi il dolore e il bruciore durante la minzione, specialmente durante la fase finale. La cistite è davvero molto dolorosa a tal punto che porterebbe ad andare in bagno il meno possibile. Azione del tutto controindicata visto che non solo trattenere è ugualmente molto doloroso, ma non espellendo i batteri proliferano sempre di più.

Può prendere un forte dolore lombosacrale o sovrapubico. Porta a frequenti risvegli notturni per via del bisogno di espellere l’urina. Alcune volte possono esserci anche tracce di sangue, visibili solo al miceoscopio o anche a occhio nudo. Delle volte la cistite può portare febbre.

La cistite va individuata

Quando si sospetta di avere la cistite, si deve subito procedere con le analisi. Occorre fare l’analisi delle urine per vedere qual è il pH dell’urina, se ci sono globuli rossi o bianchi… insomma, vedere appunto quali sono i segnali dell’eventuale infezione in atto. C’è poi l’urinocoltura, la quale invece va a riconoscere il germe responsabile dell’infezione. Dopo occorre fare l’antibiogramma per identificare l’antibiotico utile al germe responsabile.

Come curare la cistite in gravidanza

La cistite in gravidanza deve essere curata. Questo ovviamente per non andare incontro a complicazioni. L’infezione urinaria può portare a complicanze serie sia per il feto che per la futura mamma. Può infatti trasformarsi in pielonefrite, cioè infezione renale. Ma anche aborto o parto prematuro. Proprio per questo motivo il ginecologo di solito prescrive le analisi anche in assenza di sintomi, per scoprire subito eventuali infezioni asintomatiche.

La cura per la cistite è quella tradizionale. In base al germe responsabile si prosegue con la giusta terapia antibiotica, tenendo ovviamente in considerazione dello stato interessante della donna. Il farmaco deve essere preso per tutto il periodo ritenuto necessario dal medico. Anche se i sintomi scompaiono prima, la terapia va continuata per evitare recidive.

Rimedi naturali contro la cistite in gravidanza

Vediamo adesso quali possono essere dei rimedi naturali utili da usare in gravidanza contro la cistite. Vi ricordiamo comunque, prima di utilizzare qualsiasi rimedio fai-da-te, di parlarne con il medico o il ginecologo. Durante la gravidanza, periodo della vita molto sensibile per una donna, è bene affidarsi sempre e solo al parere degli esperti.

Alimentazione per la cistite in gravidanza

I frutti di bosco assunti a colazione (oppure a metà mattina) favoriscono la prevenzione e la lotta contro la cistite in gravidanza. Anche il ribes è suggerito da numerosi medici nutrizionisti.

Il consumo di frutta e verdura in copiose quantità è indicato contro il problema di cui stiamo parlando oggi. Quindi fare scorte di alimenti ricchi di acqua è quello che conta nel regime di una mamma che soffre di cistite durante il periodo della gravidanza. Attenzione comunque a non escludere altri nutrienti, troppe fibre possono portare al problema della diarrea!

Prediligere inoltre anche tutti quei cibi con azione antimicrobica e immunostimolante. Fra questi ricordiamo gli asparagi, la cipolla e il sedano. Anche l’oleolito di prezzemolo è un potente alleato.

Rimedi naturali

Un buon rimedio naturale contro la cistite in gravidanza può essere l’assunzione di una validissima tisana realizzata con due piante in particolare, ovvero la Malva e la Gramigna. Mescolate in dosi uguali è possibile farne utilizzo fino a 3 tazze durante l’arco della giornata. Per la malva servono le foglie e i fiori, mentre per la gramigna le radici. La bevanda che le mamme potranno assumere offre un’azione antinfiammatoria, depurativa e drenante. Migliora anche il transito delle feci nell’intestino, quindi è utile contro la stipsi.

Vogliamo specificare che la gramigna c’è chi la sconsiglia in gravidanza a scopo precauzionale. Perciò parlatene prima con il vostro erborista o medico.

Il Cranberry è un alleato dell’apparato urinario, serve appunto per curare il corpo da numerose infezioni. Ricordiamo che quest’ultimo è conosciuto anche come il mirtillo rosso americano. Si tratta di un antico rimedio che ha sempre portato buoni risultati a coloro che ne facevano uso. Risulta essere un potente antibatterico, antinfiammatorio, tonico, diuretico….

La tisana al carciofo è diuretica oltre che fornire altre interessanti proprietà. In caso di cistite sembra utile e molto consigliata. Per rimanere in tema di tisane anche quella realizzata con il sedano si rivela apprezzata e comune.

Il riposo spesso è la chiave per tornare a stare meglio! Certo non cura ogni cosa, ma resta comunque un rimedio naturale contro la stanchezza fisica, mentale, l’insonnia e appunto la cistite. In quest’ultimo caso è di grande aiuto nei momenti in cui l’infiammazione colpisce in modo acuto.

Si alle fibre! Sono le sostanze numero uno quando si tratta di combattere la stitichezza. Ciò significa una maggior protezione da batteri fecali, quest’ultimi possono ripercuotersi sulla salute quando sono in sovrannumero.

Cistite in gravidanza: consigli per prevenirla

  • Sono da bandire le bevande ad alto tasso di zuccheri e quelle gasate, la migliore in assoluto resta sempre l’acqua.
  • Durante il giorno sono consigliati molti liquidi, due litri d’acqua sono sufficienti.
  • Niente caffè e alcolici di nessun tipo, quest’ultimi comunque in gravidanza sono già da escludere, cistite o no!
  • No anche a tutto quello che è piccante.
  • Tenere sotto controllo l’assunzione del sodio, quindi i cibi che ne sono ricchi vanno eliminati.
  • Ascoltare sempre il proprio corpo, quindi se c’è lo stimolo di andare in bagno è bene andare.
  • L’igiene intima è molto importante e infatti è da mettere tra le prime cose da rispettare.
  • Non ai cibi confezionati per via delle sostanze presenti all’interno (come gli zuccheri raffinati e i conservanti per esempio).
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