giovedì, Marzo 28 2024

Burnout: che cos’è e come prevenirlo

Lo stress da lavoro, quando prolungato e gestito in modo inadeguato, può sfociare in una sindrome che prende il nome di burnout, la cui traduzione letterale è “bruciato”.

Studiata fin dagli anni Settanta, questo disturbo era inizialmente collegato alle professioni assistenziali; con il tempo, gli specialisti si sono resi conto che anche altre categorie di lavoratori, per cause soggettive o oggettive, possono sviluppare questo particolare disturbo.

Eccessivo coinvolgimento emotivo, difficoltà ad affrontare i problemi sul lavoro e insoddisfazione sono solo alcune delle cause che possono portare alla comparsa dei sintomi tipici, tra i quali rientrano depressione, stanchezza e apatia.

Per fortuna, prevenire la sindrome da burnout, ma anche affrontarla quando i sintomi hanno già fatto la loro comparsa, è possibile.

In questo articolo, dopo una breve panoramica sulle cause e sui sintomi del burnout da lavoro, cercheremo di capire come prevenirne la comparsa.

Che cos’è il burnout

Il termine burnout venne coniato inizialmente per fare riferimento a una sindrome di cui soffrivano in particolar modo i lavoratori dell’ambito sanitario e assistenziale o, più in generale, tutti coloro i quali lavoravano a stretto contatto con il pubblico, compreso il personale di servizio.

Per questi soggetti, il quadro sintomatico evolveva da una difficoltà nella gestione dell’empatia, la quale portava a sviluppare uno stress lavoro correlato legato a un eccesso di identificazione con i soggetti assistiti.

Oggi, anche in conseguenza dei grandi mutamenti che hanno apportato modifiche al mondo del lavoro, causando un aumento esponenziale dei livelli di stress, non sempre associati a buone capacità di gestione dello stesso, il burnout è diventata una sindrome molto più diffusa, la quale può colpire qualsiasi categoria di lavoratori, indipendentemente dal sesso, dall’età e dal tipo di attività svolta.

Le cause scatenanti

Il burnout ha origine nel momento in cui il soggetto non è più in grado di controllare lo stress da lavoro, i cui sintomi tendono a prendere il sopravvento e a portare a un esaurimento totale delle energie e a un blocco dell’iniziativa personale.

Le cause possono essere numerose e si dividono principalmente in soggettive e oggettive. Nel primo gruppo è possibile includere tutti i fattori legati all’emotività e al coinvolgimento relazionale, mentre nel secondo gruppo, assai più ampio, vengono incluse tutte le dinamiche lavorative che possono portare a insoddisfazione, malessere e aumento dello stress, come mancanza di incentivi, eccessiva competitività, ambiente lavorativo poco appagante e via dicendo.

Quali sono i sintomi del burnout

Il quadro sintomatico della sindrome da burnout è molto vario e include sintomi sia psichici, come disinteresse nei confronti dell’attività lavorativa, aumento della rabbia e dell’irritabilità, e mancanza di energie, sia fisici, tra cui mal di testa, dermatiti e disturbi gastrici. Comuni anche i disturbi del sonno, l’apatia, i sensi di colpa e la mancanza di autostima.

In genere, la comparsa dei sintomi è progressiva e il soggetto colpito da burnout attraversa tre fasi così suddivise:

  • esaurimento emotivo e nervoso: nella prima fase, la persona inizia a sviluppare una sensazione di frustrazione e impotenza che la porta a un crollo emotivo e a un esaurimento psico-fisico;
  • atteggiamenti aggressivi e cinici: durante la seconda fase del burnout, il lavoratore sviluppa un comportamento aggressivo e freddo verso i colleghi e tutte le persone che lavorano con lui;
  • senso di inadeguatezza: la terza e ultima fase è caratterizzata dai sensi di colpa e da un sentimento di inadeguatezza che porta a sviluppare pensieri negativi e opprimenti.

Come prevenire il burnout

La prevenzione del burnout deve avere inizio fin dalle prime fasi dell’attività lavorativa, in particolare per i soggetti maggiormente predisposti a sviluppare stress da lavoro e non in grado di gestirlo a dovere.

Oltre a una corretta selezione del personale e a un’adeguata distribuzione dei compiti, operazioni che devono essere svolte da chi seleziona il personale e dai datori di lavoro, è possibile ricorrere a figure di sostegno, come psicologi e psicoterapeuti, i quali potranno fornire gli strumenti necessari per affrontare il problema prima che questo si presenti.

A livello personale, è necessario imparare a prevenire il burnout dividendo lavoro e vita privata, nonché concedendosi momenti di svago e distrazione, e svolgendo attività che possano aiutare a scaricare lo stress.

Molto importante inoltre capire come riconoscere i sintomi fin dalla loro prima comparsa, così da poter intervenire prontamente per bloccarne immediatamente lo sviluppo.

Previous

Che cos'è la sarcopenia, perché è importante prevenirla (e come) per preservare la massa muscolare con l'età.

Next

Skincare routine: perché è essenziale per il benessere della pelle?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe Interessarti Anche