sabato, Luglio 27 2024

Se hai mai notato una sostanza dura e giallastra sui tuoi denti, potrebbe trattarsi di tartaro, un problema che riguarda moltissime persone e che, nella maggior parte dei casi, è provocato dalla scarsa igiene orale.

È possibile rimuovere il tartaro dai denti con rimedi fai da te? Qual è il trattamento più efficace per eliminare il problema? Come si previene la formazione di tartaro? Queste sono alcune delle domande che cercheremo di rispondere nei prossimi paragrafi.

Cos’è il tartaro e perché si forma

Il tartaro, noto anche come calculus dentale, è una sostanza dura e porosa che si forma sulla superficie dei denti a causa dell’accumulo di placca batterica.  La placca batterica è un sottile strato appiccicoso che si sviluppa costantemente sui denti. Quando la placca non viene rimossa adeguatamente attraverso la pulizia quotidiana dei denti, si indurisce e si trasforma in tartaro.

L’accumulo del tartaro può essere causato da diversi fattori, tra cui una cattiva igiene orale, il fumo, una dieta ricca di zuccheri e carboidrati raffinati. Una volta che si forma sui denti, può essere difficile rimuoverlo con la semplice spazzolatura e l’uso del filo interdentale.

Cosa succede se il tartaro non viene rimosso?

Se il tartaro non viene rimosso, col passare del tempo, può compromettere la salute della bocca. La superficie ruvida del tartaro trattiene residui di cibo e batteri, che lo spazzolino non riesce ad eliminare completamente. Di conseguenza, i batteri aumentano fino a provocare delle vere e proprie patologie del cavo orale come: carie, gengiviti, alitosi e ascessi.

Sono tutte condizioni da trattare, in particolare, l’infiammazione delle gengive, che non deve essere mai sottovaluta. Puoi riconoscerla, perché si presenta con rossore e sanguinamento durante la pulizia dei denti con lo spazzolino.

Se la gengivite non viene trattata, può progredire in una forma più grave di malattia gengivale chiamata parodontite, che può portare, a causa della distruzione del tessuto osseo che sostiene i denti, alla loro caduta.

Come togliere il tartaro da denti

Per rimuovere il tartaro dai denti è necessario sottoporsi ad una procedura chiamata ablazione del tartaro, effettuata da un igienista dentale oppure da un dentista. L’ablazione viene svolta con l’ausilio di diversi dispositivi. Prima viene impiegato l’ablatore, che emette ultrasuoni ad alta frequenza per frammentare il tartaro, e successivamente il professionista utilizza scaler, curette ed altri strumenti manuali per rimuovere i residui di tartaro ancora presenti.

A questo punto, il professionista provvede ad applicare una pasta di fluoro con una spazzola rotante, per lucidare e pulire i denti. In alcuni casi, viene impiegata una tecnica chiamata “Air Flow” che combina aria, acqua ed una polvere fine per rimuovere depositi più morbidi sui denti e nei solchi. In genere, l’ablazione va effettuata ogni sei mesi, in occasione di una visita di controllo.

Ci sono, però, delle circostanze in cui è consigliabile incrementare la frequenza delle sedute di ablazione. Se il paziente è affetto da infiammazioni gengivali, parodontite o malocclusioni, infatti, il dentista può raccomandare una pulizia professionale con cadenza trimestrale.

Durante la pulizia professionale, può anche valutare la salute delle tue gengive e individuare eventuali segni di malattia gengivale e, se necessario, raccomandare un trattamento aggiuntivo per combattere l’infiammazione.

È possibile rimuovere il tartaro da soli?

Non si può agire in autonomia per contrastare il tartaro. Infatti, i metodi “fai-da-te” che prevedono l’utilizzo di bicarbonato di sodio, semi o sale grosso non sono scientificamente provati. Inoltre, queste azioni potrebbero danneggiare lo smalto dei denti (ovvero lo strato protettivo che riveste la superficie dentale) e causare lesioni alle gengive ed al palato, esponendo il cavo orale al rischio di infezioni ed altri problemi.

I dentisti, invece, utilizzano strumenti specifici e tecniche sicure per eliminare il tartaro senza danneggiare lo smalto o i tessuti molli della bocca. Affidarsi a trattamenti professionali, pertanto, è il modo più efficace e sicuro per mantenere una buona salute orale e prevenire complicazioni.

Come prevenire la formazione di tartaro sui denti

La rimozione è importante, ma lo è anche la prevenzione. Adottando alcune buone abitudini, puoi evitare la formazione del tartaro. Ecco qualche consiglio:

  • Lavare i denti con una certa frequenza: è fondamentale lavare i denti dopo ogni pasto principale (colazione, pranzo e cena) così da rimuovere i residui di cibo e prevenire la formazione di tartaro, placca e carie. Inoltre, è necessario prestare attenzione a spazzolare bene negli spazi tra i denti, ma senza applicare troppa forza nei movimenti;
  • Mantieni sempre una buona e corretta igiene orale.
  • Utilizzare il filo interdentale o gli scovolini: il filo interdentale è indispensabile per pulire gli spazi e gli angoli tra i denti che lo spazzolino non può raggiungere. Utilizzarlo quotidianamente aiuta a prevenire la formazione di placca e di carie interdentali. In caso di apparecchi ortodontici o ponti dentali potrebbe essere utile impiegare anche degli appositi scovolini;
  • Usare collutori: il collutorio non è solo utile per la prevenzione del tartaro, ma può aiutare anche a ridurre la placca, prevenire la gengivite e rinfrescare l’alito. È importante scegliere un collutorio adatto alle proprie esigenze ed utilizzarlo secondo le indicazioni del dentista;
  • Sostituire lo spazzolino ogni due mesi: è consigliabile cambiare lo spazzolino con cadenza regolare (preferibilmente ogni due mesi) per garantire una pulizia adeguata. Le setole usurate, infatti, perdono la loro efficacia e possono ospitare batteri.
  • Limita il consumo di zuccheri e carboidrati raffinati, che possono favorire la formazione del tartaro.
  • Evita di fumare, poiché il fumo può aumentare l’accumulo di placca e tartaro.

Infine, programma regolarmente visite dal dentista per una pulizia professionale e una valutazione della salute dei tuoi denti e gengive.

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