giovedì, Aprile 25 2024

La pianta del gelsomino viene coltivata ed utilizzata sia come pianta ornamentale, ma anche per la produzione di fragranze naturali e di tisane. I fiori, infatti, producono un delicato e dolce profumo, sempre più spesso utilizzato in cosmesi. In natura esistono numerose varianti di gelsomino, la maggior parte delle quali si sviluppa in arbusti rampicanti.

Poiché è originario delle regioni asiatiche e del medio oriente, è abituato ad un clima caldo, tuttavia, trattandosi di una pianta resistente, è in grado di adattarsi con facilità anche alle temperature più miti e fredde. Anche se esistono più di 200 varianti al mondo, una delle peculiarità del gelsomino è che il fiore non varia mai, è, infatti, sempre a forma di stella con un lungo tubulo alla base; quelle che cambiano, invece, sono le foglie.

Coltivare la pianta del gelsomino è una tra le operazione più semplici da fare. Questo perché si adatta alla perfezione a qualunque tipo di terra, anche se preferisce quella leggera e fresca. Resiste anche abbastanza bene al freddo che, se troppo inteso, uccide solo i rami, senza intaccare le radici. E’ possibile coltivarlo sia in giardino che in vaso, daremo, infatti, consigli più specifici dei paragrafi successivi, in base alla variante e dunque alle dimensioni che la pianta è in grado di raggiungere.

Il gelsomino ed i diversi significati simbolici

Gelsomino è un termina che arriva dalla parola persiana ” yasamin” con la sovrapposizione della parola ” gelso “. Secondo un’antica tradizione, pare che il fiore del gelsomino sia sinonimo di amabilità ed, infatti, viene associato a quella persone che si caratterizzano per via di un carattere perfetto, ricco di spunti e riflessioni morali. Viene anche associato alla dolcezza e alla sensualità, intesa come la capacità che alcune persona hanno nell’ attrarre a sé e nel farsi amare.

Come coltivare il gelsomino in vaso

gelsomino vaso - come curare e come coltivare il gelsomino in vaso sul balconeSe avete intenzione di coltivare il gelsomino in vaso, prima di acquistarlo, fareste bene ad informarvi circa le dimensioni che la pianta raggiungerà, in quanto, è questo, il parametro fondamentale, per cui una particolare variante di gelsomino è più adatta alla coltivazione in vaso che in giardino. Per la coltivazione in vaso, è bene optare tra le seguenti varianti : il J. Odoratissimum, le diverse cultivar di Sambac o il polyanthum, quest’ultimo da mantenere piccolo. Se vivete in una zona dal clima invernale particolarmente intenso, allora è consigliabile decidere di coltivare il gelsomino in vaso, per poi spostarlo in balcone durante la primavera e l’estate.

Per quanto riguarda il terriccio, invece, assicuratevi di acquistarne uno naturale, che ben si presta alle piante da fiore oppure, se avete un orto a disposizione, prendetelo da lì, ricordando di aggiungere una abbondante manciata di torba che una di sabbia, così da assicurare un buon drenaggio ed evitare ristagni idrici. Il terriccio, inoltre, dovrà mantenersi sempre umido, dunque, procedente con frequenti annaffiature e rinvasatelo almeno una volta all’anno. Sarebbe opportuno utilizzare vasi larghi almeno 30 cm e di riempirli di terra e ghiaia al fine di favorire il drenaggio.

Come coltivare il gelsomino in giardino

gelsomino giardino - come curare e come coltivare il gelsomino in giardinoSe, invece, avete deciso di coltivare la pianta di gelsomino in giardino, così che questa adorni i vostri muri e pergolati, allora dovrete dotarvi di tutori, come ad esempio dei bastoncini di legno, che serviranno per dare sostegno al rampicante. Ciononostante non preoccupatevi, il gelsomino è una pianta semplice e robusta, dunque, coltivarla non sarà affatto complicato e, in breve tempo, vi permetterà anche di creare una profumatissima parete verticale nelle cancellate o nelle staccionate.

Il luogo migliore in cui posizionarlo è quello in mezzombra , condizione che tenderà a favorire l’umidità del terreno, che dovrà preferibilmente essere fresco e ricco di humus. Tuttavia esistono alcune specie che preferiscono la diretta esposizioni ai raggi solari per crescere ben rigogliose.

Per quanto riguarda l’annaffiatura sono richiesti pochi interventi, si parla, infatti, di bagnare il terreno una volta alla settimana, nei primi due anni dall’impianto, al termine dei quali l’arbusto sarà abbastanza autosufficiente. Discorso diverso, invece, per le piante in vaso, in cui le irrigazioni dovranno mantenersi con frequenza, in particolar modo durante le stagioni più calde. Nei gelsomini coltivati in giardino, servirsi di concime organico ben stagionato, farà sicuramente bene al nostro rampicante e ne favorirà una fioritura abbondante. Si consiglia di somministrarlo, una volta a settimana o ogni 15 giorni, nei mesi di aprile, maggio e giugno, in forma liquida e con un alto tenore in potassio.

Come curare il gelsomino da eventuali parassiti o malattie

I gelsomini sono piante che si caratterizzano per essere notevolmente resistenti, pertanto, è raro che vengano colpiti in maniera significativa. Tuttavia, potrà capitare un’infestazione da parte di afidi o altri insetti fitofagi, che vengono facilmente contrastati da insetticidi specifici, acquistabili presso qualunque vivaio.

Due diversi metodi per far riprodurre la vostra pianta di gelsomino

Sono due i metodi principali per moltiplicare la pianta di gelsomino: la talea e la propaggine. Sono entrambe delle ottime soluzioni, anche se la propaggine da dei risultati migliori. Tuttavia, in qualunque modo decidiate di procedere, ricordatevi che entrambe le procedure dovranno essere effettuate in primavera.

Se volete procedere tramite talea, non dovrete far altro che prelevare un ramo, tagliarlo all’altezza di un nodo e posizionarlo in un vaso pieno di terriccio leggero oppure sabbia, mista ad agriperlite. La cosa fondamentale in questo momento, sarà riuscire a mantenere l’ambiente molto umido possibile e per fare ciò non dovrete far altro che ricoprire il tutto con un film plastico. Dopo di che, in pochissimo tempo, a volta anche a distanza di 4 settimane, sarà possibile vedere una prima radicazione.

La propagazione per propaggine, invece, anche se ha tempi più lenti, solitamente, garantisce un risultato migliore. Per procedere bisognerà innanzitutto individuare un ramo flessibile, così da poter essere facilmente piegato ed inserito all’interno di un altro vaso, facendo attenzione che, almeno due nodi fogliari lunghi circa 10 o 15 cm, vengano completamenti ricoperti dal terriccio. Solitamente, affinché la radicazione si completi dovranno passare dalle 6 alle 8 settimane, solo allora potrà essere tagliato dalla pianta madre e curarlo secondo le normali metodologie.

La potatura non deve avvenire in maniera regalare né, tanto meno, dovrà essere eseguita con frequenza. Per tanto, non esiste una regola fissa, si consiglia di intervenire saltuariamente in primavera, eliminando i rami secchi e vecchi, tagliandoli dalla base. Proprio per questa ragione è bene scegliere la giusta varietà di gelsomino a seconde delle condizioni ambientali e del luogo in cui questa dovrò risiedere. Se avete poco spazio a disposizione o avete dei limiti di confine, allora sarà meglio scegliere una varante che non si allarghi troppo, ma che rimanga dalle dimensioni contenute. Se, invece, si vuole intensificare la fioritura, si consiglia di accorciare i rami, così da stimolare una maggiore florescenza per l’anno avvenire.

Approfittate, dunque, di questo momento per ridimensionare l’arbusto cercando di contenere il più possibile l’altezza ed il volume tagliando con delle forbici affilate gli eccessi e facendo attenzione a non sporcarvi con la sostanza appiccicosa presente all’interno dei rami.

Se avrete un bel po’ di pazienza riuscirete, senza troppa fatica, a ricreare un bellissimo giardino o balcone con questa meravigliosa pianta rampicante, dal tipico profumo fresco che ricorda i sapori della Sicilia, che accompagnerà le vostre lunghe giornate estive.

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