venerdì, Marzo 29 2024

Con ernia iatale s’intende un problema che riguarda lo iato e lo stomaco. Fisicamente dobbiamo aver presente che sul lato sinistro del diaframma vi è una piccola apertura che consente il passaggio dell’esofago; l’apertura è detta iato ed in condizioni normali aderisce allo stomaco. Avviene però che in alcuni casi problematici lo iato si allarga quindi lo stomaco fuoriesce verso l’alto.

Purtroppo è associata a diversi disturbi:

  1. Ernia iatale da scivolamento: si tratta di una problematica che affligge le persone obese lo stomaco viene spinto verso l’alto e poi scivola verso il basso causando spesso reflusso gastrico;
  2. Ernia paraesofagea: in questo caso lo stomaco si trova in posizione ritorta, incastrato nel diaframma e abbiamo una compressione dell’ernia;
  3. Ernia iatale da esofago corto;
  4. Ernia iatale mista, si tratta di un’ernia che presenta che è a metà strada fra quelle sopra citate ma si tratta di un caso raro.

Si tratta di un problema debilitante che causa non pochi fastidi, vediamo come riconoscerlo e curarlo.

Ricordo che questo articolo non è a carattere medico ma soltanto informativo. In caso di sintomi sospetti rivolgersi al medico di base.

Ernia iatale: cause e sintomi

In primis vediamo chi è più a rischio di soffrire di problemi all’ernia iatale:

  • i fumatori;
  • gli obesi;
  • le donne in gravidanza;
  • chi fa molti sforzi fisici;
  • chi ha passato i 50 anni.

Quali sono le cause che terminano questo problema?

  • problema ereditario;
  • obesità;
  • sollevamento pesi;
  • tensione nel defecamento;
  • traumi addominali;
  • tosse cronica.

Ecco attraverso quali sintomi si riconosce l’ernia iatale:

  • eruttazione frequente;
  • dolore alla cavità toracica;
  • pirosi (bruciore dello sterno);
  • reflusso gastrico;
  • asma;
  • rigurgito;
  • extrasistole dopo i pasti;
  • bruciori di stomaco.

C’è da dire però che in alcuni casi possono anche non presentarsi dei sintomi, in questo caso l’ernia iatale è asintomatica.

Le conseguenze dell’ernia iatale possono essere lesioni infiammatorie erosive, ulcere dell’esofago, bruciore alla gola ed allo stomaco permanenti, tosse cronica, dolori e crisi di asma (oltre a tutti i problemi che comporta il reflusso gastrico). Le complicazioni più gravi possono verificarsi con ischemie, emorragie, stenosi esofagea benigna, insufficienza respiratoria, anemia e tumori.

Come si può scoprire se si soffre di ernia iatale?

Se ad esempio non mostriamo i sintomi, ma nella nostra famiglia diverse persone ne soffrono (o ci troviamo nella condizione per cui potrebbe verificarsi) è utile fare una radiografia con contrasto del tratto superiore del tubo digerente ed una gastroscopia. Dagli esami emergerà la presenza o meno del disturbo e la gravità (1° arrossamento, 2° lesioni erosive, 3° lesioni emorragiche, 4° presenza di ulcere).

Ernia iatale: domande e risposte

  1. In caso di forti dolori alla pancia o cattiva digestione significa che soffro di ernia iatale? Non è detto.
  2. Il reflusso gastrico è indice sicuro di ernia iatale? Non sempre, ma può essere un sintomo.
  3. Un dolore toracico simile all’infarto è causato dall’ernia iatale? Se normalmente non si soffre di malattie cardiache può essere un campanello d’allarme.
  4. I dolori allo stomaco sono sempre sintomo di ernia iatale? No, possono dipendere anche da altri fattori.
  5. E’ necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico? Sarà il medico a valutarlo, se vi sono possibilità di gravi complicazioni potrebbe essere necessario.

Ernia iatale: consigli utili

Dunque se siamo persone a rischio, se abbiamo accertato dei sintomi, o se abbiamo verificato che si tratta di ernia iatale, cosa bisogna fare?

  1. parlarne con il medico (dovreste averlo già fatto se avete proceduto con la rx);
  2. non fumare;
  3. evitare cibi e bevande che causano reflusso gastrico: arance, aglio, cipolle, limoni, cibi piccanti, spezie, pomodori, cioccolato, caffè, cibi fritti, tisane alla menta;
  4. non bere alcolici;
  5. non abusare dei farmaci;
  6. non fare pasti pesanti;
  7. non fare sforzi eccessivi e non sollevare pesi;
  8. tenere il peso sotto controllo;
  9. dormire con la testa ed il busto sollevato;
  10. evitare di sdraiarsi subito dopo aver mangiato;
  11. mangiare con calma;
  12. non ingerire cibi molto caldi.

Ernia iatale: l’alimentazione consigliata

Chi soffre di ernia iatale deve possibilmente attenersi ad un’apposita dieta: niente cibi sopra elencati, niente pasti abbondanti e frequenti, mangiare ad intervalli regolari sempre negli stessi orari.

Sostanzialmente occorre evitare il consumo di carne rossa, evitare dolci e formaggi, latticini in generale e cibi grassi. No anche ad insaccati e bibite gassate. Attenzione ai succhi di frutta: sono molto acidi e contengono molti zuccheri.

Sì allo yogurt ed al kefir, bene i frutti di bosco, i fichi, l’uva, le carote, i cetrioli, gli spinaci, il sedano, gli asparagi, le patate bollite, la zucca, il riso integrale, il mango, la carne bianca e le nespole.

Ernia iatale: rimedi naturali

Fra i rimedi naturali contro l’ernia iatale sono consigliati:

  • Tisana di melissa, distensiva, calma dolori e spasmi;
  • l’estratto fluido di papaya (chiedere informazioni in erboristeria per la posologia);
  • il succo del mirtillo o del lampone;
  • succo di mela, ideale per calmare i bruciori di stomaco;
  • il centrifugato di sedano;
  • il centrifugato di carota;
  • estratti di artemisia (chiedere informazioni in erboristeria per la posologia);
  • achillea, si compra in erboristeria in diverse soluzioni;
  • ribes nigrum, antinfiammatorio naturale che va però assunto secondo le indicazioni dell’erborista;
  • miele di lavanda (un cucchiaino prima dei pasti);
  • tisana allo zenzero, che aiuta la digestione;
  • tisana al finocchio per ridurre i gas che si formano nello stomaco;
  • estratto di arancio amaro (chiedere informazioni in erboristeria per la posologia);
  • estratto di altea comune (chiedere informazioni in erboristeria per la posologia).

Alcuni ritengono che l’artiglio del diavolo possa giovare, in realtà occorre parlarne con il medico perché non è un rimedio da assumere con leggerezza, né in modo prolungato.

Parlando con un medico omeopata si può valutare la possibilità di assumere un rimedio come Sweet Chestnut, facente parte dei Fiori di Bach, o un rimedio omeopatico come Argentum nitricum 9 CH – Ipeca 5 CH – Iris versicolor 7 CH, Kali carbonicum 5 CH, Nux vomica 5 CH.

In nessun caso si devono assumere medicinali o rimedi fai da te senza il consiglio del medico curante. In questo articolo, di alcuni rimedi non vengono appositamente fornite indicazioni su posologia e dosaggio in quanto ogni caso è diverso e dev’essere uno specialista a trattarlo.

Previous

Lavanda: proprietà, benefici, uso e controindicazioni

Next

Cannella: proprietà, benefici per la salute, utilizzi e controindicazioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe Interessarti Anche