martedì, Aprile 23 2024

Tachifludec® è un farmaco efficace nel ridurre la congestione nasale, la febbre, ed i dolori associati alle malattie da raffreddamento.

GENERALITA’

Forma di somministrazione

  • Polvere per soluzione orale (confezione da 10 bustine).

Principi attivi:

  • paracetamolo 600 mg;
  • fenilefrina cloridrato 10 mg (pari a fenilefrina 8,2 mg);
  • acido ascorbico 40 mg.

Eccipienti

*Tachifludec® gusto limone: saccarosio, acido citrico anidro, sodio citrato, amido di mais, sodio ciclamato, saccarina sodica, silice colloidale anidra, aroma limone, curcumina (E 100), sciroppo di glucosio essiccato.

*Tachifludec® gusto limone e miele: saccarosio, acido citrico anidro, sodio citrato, amido di mais, sodio ciclamato, saccarina sodica, aroma limone, aroma miele, caramello (E 150), silice colloidale anidra.

Obbligo di ricetta

Tachifludec® è un farmaco da banco, di libera vendita nelle parafarmacie e farmacie, senza obbligo di ricetta medica.

Prezzi di listino:

  • Tachifludec® 10 bustine gusto limone, € 7,40;
  • Tachifludec® 10 bustine gusto limone e miele, € 7,40.

*La spesa è detraibile dalla dichiarazione dei redditi.

Rimborsabilità del S.S.N.

Tachifludec® non è rimborsato dal S.S.N.

Azienda

Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco – ACRAF S.p.A. – Roma

(proprietà dell’immagine: ACRAF S.p.A.)

DESCRIZIONE

Tachifludec® è utilizzato per alleviare i sintomi del raffreddore o dell’influenza; il farmaco è solo un ”sintomatico”, dunque attenua i sintomi di queste patologie ma non ne cura la causa, questa è una infezione di tipo virale delle vie respiratorie.

L’infezione virale (nella maggior parte dei casi) si risolve spontaneamente in pochi giorni, dunque il solo controllo dei sintomi è sufficiente; in altri casi, invece, possono sopraggiungere sovrainfezioni di tipo batterico che renderanno necessarie (ad esclusivo giudizio del medico) anche terapie antimicrobiche, per esempio con antibiotici.

I sintomi che Tachifludec® contrasta efficacemente sono quelli tipici del raffreddore o dell’influenza.

Sintomi del raffreddore

Il raffreddore è un’infezione virale delle prime vie respiratorie (di naso e gola) che causa una risposta infiammatoria acuta; questa è caratterizzata da produzione abbondante di muco e dunque provoca congestione nasale (naso chiuso) e catarro; possono inoltre comparire frequenti starnuti e mal di testa. Tachifludec® allevia i suddetti sintomi, nell’attesa che la patologia si risolva spontaneamente; gli altri sintomi che possono essere presenti durante un raffreddore (quali mal di gola e tosse) sono invece contrastati con minore immediatezza.

Sintomi dell’influenza

L’influenza è anch’essa un’infezione virale delle vie respiratorie, ma con un quadro sintomatico più severo; insieme alla rinorrea (naso che cola), al mal di testa, al mal di gola ed alla tosse, compaiono soprattutto febbre e dolori muscolari (o articolari), con una sensazione di malessere generalizzato. Anche l’influenza si risolve spontaneamente (se non sopraggiungono sovrainfezioni batteriche) e Tachifludec® si rivela efficace nell’alleviare i sintomi quali febbre, mal di testa e dolori muscolo-articolari.

La vitamina C

Tachifludec® contrasta i sintomi del raffreddore (e dell’influenza) grazie ai suoi principi attivi: il paracetamolo e la fenilefrina; il farmaco contiene anche vitamina C che rappresenta (in questo caso) non solo una integrazione per compensare la normale perdita di questa vitamina durante un’affezione virale, ma anche un principio attivo vero e proprio: la vitamina C è infatti capace di aumentare le difese immunitarie (contro l’infezione virale in atto, o le eventuali sovrainfezioni batteriche).

LA SUA AZIONE

Tachifludec® contiene tre principi attivi: paracetamolo, fenilefrina, vitamina C.

Paracetamolo

Il paracetamolo è un ”analgesico-antipiretico”, questi riduce dunque la percezione del dolore ed abbassa la febbre; la sua azione è molto rapida (poche decine di minuti) e dura fino a qualche ora (tre o quattro).

L’azione del paracetamolo si svolge a livello ”centrale” (nel Sistema Nervoso Centrale) con dei meccanismi che, ancora oggi, rimangono perlopiù solo ipotizzati.

1° ipotesi di meccanismo

Molto probabilmente uno di questi meccanismi è simile a quello dei classici ”farmaci antinfiammatori non steroidei” (FANS); sembra infatti che il paracetamolo possa inibire gli enzimi ”ciclossigenasi”, i quali portano alla formazione di sostanze che sostengono la risposta infiammatoria a seguito di uno stimolo nocivo.

Tuttavia, il paracetamolo non può essere considerato un FANS, in quanto la sua affinità per la ciclossigenasi di tipo I e per la ciclossigenasi di tipo II è molto ridotta; il paracetamolo ha dunque una scarsa azione antinfiammatoria, pur avendo una buona azione antidolorifica ed antipiretica. Tutto questo rappresenta un vantaggio dell’utilizzo del paracetamolo contro i dolori (o la febbre) rispetto ai classici FANS, in quanto non comporta i loro effetti indesiderati (per esempio quelli gastro-lesivi).

I FANS (infatti) agendo sulla ciclossigenasi I diminuiscono anche la formazione di prostaglandine gastro-protettrici (azione gastro-lesiva indiretta, che si somma a quella diretta dovuta all’assorbimento nello stomaco); i FANS agiscono anche sulla ciclossigenasi II, ma gli effetti indesiderati derivano dall’azione sul tipo I.

L’azione antidolorifica ed antipiretica del paracetamolo è spiegata con un meccanismo uguale a quello dei FANS, ma agente su un’altro tipo di enzima ciclossigenasi (che non è il tipo I o il tipo II  – bersaglio dei FANS) ma il tipo III, che è presente soprattutto a livello cerebrale e non periferico.

Il paracetamolo inibisce la ciclossigenasi III riducendo così la formazione di sostanze che sostengono la sensazione del dolore (la bradichinina) e l’insorgenza della febbre (la PGE2).

2° ipotesi di meccanismo

Un altro meccanismo d’azione ipotizzato (che probabilmente si affianca al primo) prevede l’azione diretta del paracetamolo sul sistema serotoninergico e dopaminergico; il risultato di questa complessa interazione è l’innalzamento della soglia minima che può innescare la sensazione dolorifica (effetto antidolorifico).

Fenilefrina

La fenilefrina è un principio attivo ”simpatico-mimetico” cioè capace di mimare le azioni di quella parte del Sistema Nervoso Autonomo definita ”Sistema Nervoso Simpatico”.

Questa sezione del sistema nervoso autonomo è deputata ad assolvere tutte le funzioni (involontarie) tipiche della veglia e dell’attenzione: per es. dilatazione della pupilla (midriasi), aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa, dilatazione dei bronchi e tante altre ancora, tra le quali, anche la riduzione del diametro dei vasi sanguigni periferici (vasocostrizione).

E’ proprio quest’ultima azione che la fenilefrina esplica (soprattutto a livello della mucosa nasale): il principio attivo riduce il diametro dei vasi, diminuendo la congestione nasale e le secrezioni che causano il ”naso chiuso”.

Per azione della fenilefrina, dunque, viene favorita la liberazione e la respirazione a livello nasale.

Vitamina C

La vitamina C è normalmente aggiunta (nella composizione dei farmaci contro i sintomi delle affezioni respiratorie ed influenzali) allo scopo, soprattutto, di compensare la sua perdita quale conseguenza delle affezioni stesse.

La vitamina C (in questi casi) svolge però un ruolo di vero e proprio principio attivo, perché tra le sue innumerevoli proprietà ve ne sono alcune particolarmente utili:

  • stimola le difese immunitarie contro i germi patogeni come i virus (responsabili delle malattie da raffreddamento ) o come i batteri (responsabili di eventuali sovrainfezioni);
  • stimola la sintesi di collagene, e dunque migliora l’integrità delle pareti dei vasi sanguigni e delle mucose delle vie respiratorie;
  • ha azione antiossidante contro i danni degenerativi dei radicali liberi (che possono predisporre alle patologie); in particolare la vitamina C è un antiossidante diretto (scavenger), ma anche ”preventivo” (perché neutralizza quei metalli che possono partecipare alle reazioni di formazioni di radicali liberi), inoltre questa vitamina funge da supporto per l’azione antiossidante della Vitamina E.

UTILIZZO

Tachifludec® è disponibile in polvere contenuta in bustine; la polvere deve essere disciolta in mezzo bicchiere di acqua (molto calda) prima dell’assunzione (se occorre possono essere aggiunti dei dolcificanti), dopo può essere aggiunta acqua fredda (a piacimento) per diminuire la temperatura della soluzione.

Adulti e ragazzi al di sopra dei 12 anni di età

Assumere il contenuto di una bustina ogni 4-6 ore (non superare il contenuto di 3 bustine nell’arco delle 24 ore).

La terapia non deve protrarsi oltre i 3 giorni consecutivi, se i sintomi persistono deve essere consultato il medico.

N.B: Attenzione

Tachifludec® contiene paracetamolo; questo principio attivo è presente in molti altri farmaci da banco (es. Tachipirina®) che spesso vengono associati per ridurre i sintomi di malattie da raffreddamento. Se assumete altri farmaci contenenti paracetamolo, dovete considerare che la sua dose massima consentita nell’arco delle 24 ore è di 3 grammi, e che ogni bustina di Tachifludec® ne apporta già 600 mg.

POSSIBILI EFFETTI INDESIDERATI

Tachifludec® può comportare i seguenti effetti indesiderati:

  • alterazioni della funzionalità del fegato ed epatiti;
  • reazioni gastrointestinali di vario tipo;
  • alterazioni della funzionalità dei reni;
  • vertigini, anoressia;
  • trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi;
  • reazioni di ipersensibilità quali angioedema, edema, shock (vedi sotto);
  • reazioni cutanee di vario tipo e gravità (es. eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson, necrolisi epidermica);
  • tachicardia, ipertensione.

N.B. L’abuso di Tachifludec® (per la presenza della fenilefrina) può comportare una desensibilizzazione recettoriale con peggioramento dei sintomi nasali, ed inoltre può comportare irritabilità, mal di testa ed ipertensione.

N.B. L’abuso di Tachifludec® (per la presenza di paracetamolo) può comportare un aumentato rischio di tossicità epatica, anche molto grave

CONTROINDICAZIONI E CAUTELE

Consiglio

Nessun farmaco (o integratore) deve essere utilizzato dietro consiglio di persone che non siano professionisti sanitari qualificati (per es. farmacisti, medici, biologi, erboristi).

Non utilizzate farmaci (o integratori) dietro consiglio di persone non qualificate, solo perché esse ne hanno avuto giovamento: ognuno di noi è un caso “unico” che può essere valutato solo da un professionista.

Pediatria – Gravidanza – Allattamento

Tachifludec® non deve essere assunto dai ragazzi di età inferiore ai 12 anni di età.

Tachifludec® (in gravidanza o in allattamento) può essere usato solo dietro consiglio del medico.

Malattie in atto o passate

Tachifludec® non deve essere assunto nei seguenti casi:

  • insufficienza epatica;
  • insufficienza renale;
  • diabete, ipertiroidismo;
  • ipertensione, malattie cardiovascolari;
  • anemia emolitica;
  • insufficienza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi.

Tachifludec® contiene saccarosio, dunque le persone affette da problemi di intolleranza al fruttosio, di malassorbimento di glucosio-galattosio, di insufficienza di sucrasi- isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

Tachifludec® contiene glucosio, dunque le persone affette da problemi di malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

N.B. I pazienti con diabete devono prendere in considerazione il contenuto di saccarosio.

Cautele

Tachifludec® contiene sodio, di ciò si tenga conto nei soggetti con ridotta funzionalità renale, o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

Allergie, ipersensibilità ed intolleranze

Si raccomanda di osservare la composizione insieme al farmacista, sia riguardo i principi attivi sia riguardo gli eccipienti. Non somministrare il prodotto se siete allergici (o ipersensibili, o intolleranti) ad uno dei componenti.

Le manifestazioni allergiche (o di ipersensibilità, o di intolleranza) possono comparire anche per la somministrazione di sostanze che sono SIMILI CHIMICAMENTE a quelle che dovreste evitare. Le persone con tendenza a queste reazioni devono verificare anche la presenza di queste sostanze, insieme al farmacista o al medico.

N.B. Tachifludec® contiene saccarosio, dunque le persone affette da problemi di intolleranza al fruttosio, di malassorbimento di glucosio-galattosio, di insufficienza di sucrasi- isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

INTERAZIONI CON ALTRE SOSTANZE

Tachifludec® può interagire con le seguenti categorie di medicinali:

  • beta-bloccanti, inibitori delle monoaminoossidasi, antidepressivi triciclici;
  • farmaci antinfiammatori, farmaci antipertensivi;
  • farmaci attivi sul fegato;
  • anticoagulanti cumarinici;
  • rifampicina, antiepilettici, fenobarbital, cimetidina, carbamazepina.

Il paracetamolo aumenta l’emivita del cloramfenicolo.

Il paracetamolo può interferire con la determinazione di laboratorio della uricemia e della glicemia.

CONSIGLI FINALI

Si consiglia di conservare il prodotto ad una temperatura non superiore ai 25°C. Tenere fuori dalla portata dei bambini.

N.B. Il prodotto è un medicinale. Per ulteriori dubbi sul suo utilizzo raccomando di leggere il foglietto illustrativo allegato nella confezione, e di rivolgervi al vostro farmacista o al vostro medico curante.

Come per l’utilizzo di qualsiasi prodotto (integratore o farmaco che sia) consiglio SEMPRE di riferire al farmacista, o al medico, eventuali malattie in atto PRIMA dell’acquisto e della somministrazione.

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About Author

Dr. Livio Chiesa

Dottor Livio Chiesa: Farmacista direttore, autore di testi farmaceutici e fitoterapici.

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