venerdì, Dicembre 13 2024

Avete mai avuto a che fare con un intossicazione alimentare? Si tratta di un problema serio, significa che avete consumato cibo avariato, cotto male, scongelato o congelato male o avvelenato, i funghi ad esempio. L’alimento in questione contiene tossine, salmonella o botulino ad esempio. che vanno a contaminare l’organismo e possono dar luogo a seri problemi.

Ecco un elenco di batteri e tossine e dove trovarli:

  • Campylobacter (presente in carne e pollame, comparsa dei sintomi da 2 a 5 giorni);
  • Clostridium botulinum (presente in cibi in scatola e barattolo mal conservati, comparsa dei sintomi da 12 a 72 ore);
  • Clostridium perfringens (presente in carne cucinata a fuoco basso e sughi, comparsa dei sintomi da )
  • Escherichia coli (colibatterio presente in carne di manzo contaminata, comparsa dei sintomi da 1 a 8 giorni);
  • Giardia lamblia (presente in acqua infetta e alimenti crudi, comparsa dei sintomi da 1 a 2 settimane);
  • Epatite A (presente in cibi crudi e acqua, comparsa dei sintomi da 28 giorni);
  • Listeria (presente in salumi, carne in scatola e wurstel, comparsa dei sintomi da 1 a 2 settimane);
  • Norovirus (presente nei frutti di mare crudi contaminati, comparsa dei sintomi da 12 a 48 ore);
  • Rotavirus (presente nei cibi crudi in generale, comparsa dei sintomi da 1 a 3 giorni );
  • Salmonella (presente in carni crude e salumi, comparsa dei sintomi da 1 a 3 giorni );
  • Shigella (presente in frutti di mare crudi, comparsa dei sintomi da 24 a 48 ore);
  • Staphylococcus aureus (presente nelle insalate crude e nella carne, comparsa dei sintomi da  1 a 6 ore);
  • Vibrio vulnificus (presente in cozze e ostriche crude, comparsa dei sintomi da 1 a 6 ore).

I cibi fra parentesi sono soggetti alla contaminazione e se vengono ingeriti crudi, cotti male o si consumano non più freschi possono dar luogo all’intossicazione. Non dimentichiamo inoltre funghi e bacche colte nei boschi.

Chi sono i soggetti maggiormente a rischio?

  • le donne in gravidanza;
  • gli anziani;
  • i bambini;
  • persone affette da malattie croniche (diabete, malattie del fegato o AIDS che riduce la risposta immunitaria).

In questi casi ricordiamo che è fondamentale recarsi subito al pronto soccorso alle prime avvisaglie dei sintomi.

Intossicazione alimentare: sintomi

A distanza di due ore, ma anche di sei, dall’ingestione del cibo contaminato comparirà la sintomatologia da intossicazione:

  • nausea e vomito;
  • dolori addominali;
  • febbre;
  • brividi;
  • sangue nelle feci;
  • crampi;
  • mal di testa;
  • secchezza della gola;
  • sete;
  • minzione frequente;
  • segni di disidratazione;
  • dissenteria;
  • grave debolezza, vertigini o capogiri;
  • visione doppia;
  • difficoltà nel deglutire e nel parlare.

Sintomi più gravi possono essere disturbi al fegato e neurologici, causati nella maggior parte dei casi da botulino. L’Escherichia coli può comportare un danneggiamento dei vasi sanguigni e l’insufficienza renale. La Listeria monocytogenes invece può causare gravi danni al feto.

In alcuni casi i sintomi non si presentano neanche dopo sei ore, ma trascorre più tempo, invece in taluni casi compaiono subito, nell’elenco in alto delle tossine che sono la causa è riportato anche il tempo medio di comparsa dei sintomi.

Quando si deve chiamare il medico?

  • quando a presentare i sintomi è un soggetto a rischio;
  • quando si è in sospetto di aver ingerito cibi avariati (conserve, funghi, cozze) ed all’avvisaglia dei primi sintomi;
  • quando i sintomi persistono o si aggravano.

ATTENZIONE: in taluni casi l’intossicazione può esser confusa con l’indigestione ecco perché occorre il parere del medico ed è importante tenere a mente che cosa si è ingerito prima della compara dei sintomi. La prevenzione è molto importante per non andare incontro ad intossicazioni alimentari.

Ecco cosa fare per prevenire l’intossicazione alimentare:

  1. lavare sempre bene le mani prima di toccare il cibo;
  2. lavare bene le stoviglie e gli oggetti, compresi i taglieri, che sono venuti a contatto con cibo crudo (carne specialmente);
  3. il cibo non consumato subito va congelato;
  4. il cibo congelato che viene fatto scongelare non può esser congelato;
  5. molluschi e crostacei si acquistano vivi o surgelati;
  6. le cozze che rimangono chiuse dopo la cottura non si consumano mai, in nessun caso;
  7. le cozze crude già aperte o spaccate si gettano nella spazzatura;
  8. non consumare cozze crude;
  9. i funghi devono sempre esser visti da un esperto prima di esser consumati;
  10. non raccogliere funghi, bacche o frutti di bosco sconosciuti;
  11. non consumare conserve o scatolame mal conservato o di dubbia provenienza;
  12. quando si fanno conserve in casa procedere alla sterilizzazione dei barattoli ed alla corretta formazione del sottovuoto, barattoli che risultano chiusi male o contenenti aria vanno gettati;
  13. la carne si consuma sempre ben cotta.

Intossicazione alimentare: possibili rimedi naturali

Ora, cosa dobbiamo fare se ci troviamo in presenza dei sintomi dell’intossicazione alimentare? Esistono dei rimedi naturali, ma non dimenticate che chiamare il medico, se non il pronto soccorso proprio, è indispensabile.

Durante la comparsa dei sintomi è bene:

  • bere acqua a temperatura ambiente a piccoli sorsi;
  • non ingerire cibi solidi;
  • restare sdraiati;
  • restare in contatto con il medico;
  • chiamare qualcuno che ci assista.

Ecco cosa si può ingerire una volta passata la nausea:

Non vanno ingeriti invece:

  • cibi pesanti grassi e piccanti;
  • bibite gassate;
  • caffè e alcolici.
  • latticini

E’ importante ricordare che diarrea e vomito non vanno bloccati inizialmente, perché sono il meccanismo attraverso cui il corpo si libera dalle tossine. Se trascorsa una fase iniziale non si calmano chiamare il medico e farsi visitare per sapere se è possibile prendere un rimedio contro questi sintomi.

Se state assistendo una persona affetta da intossicazione alimentare chiamate il medico e rassicuratela, copritela se ha i brividi e misurate la temperatura, poggiate vicino alla persona una bacinella per aiutarla a vomitare se non riesce a reggersi in piedi. Attenzione: se la persona sviene e continua a rigurgitare occorre porla in posizione di sicurezza per evitare che soffochi e chiamare subito i soccorsi.

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