venerdì, Dicembre 13 2024

Vitamina B12: se ne sente parlare spesso, soprattutto in relazione alle carenze dovute a diete vegane o vegetariane. A cosa serve la vitamina B12? In quali alimenti si trova? Cosa succede quando i livelli sono troppo alti o troppo bassi? Cerchiamo di scoprirlo.

Vitamina B12: cos’è e a cosa serve

L’altro nome con cui è nota è Cobalamina ed il nostro organismo non è in grado di sintetizzarla, per cui occorre introdurla attraverso l’alimentazione.

Fu isolata 1948 dal chimico Karl Forkers che rilevò anche fra le vitamine del gruppo B è quella con la struttura più complessa.

Il ruolo della vitamina B12 è fondamentale per diversi processi:

  • formazione dei globuli rossi;
  • promuove anche la formazione dei globuli bianchi;
  • lavora in sinergia con l’acido folico nella sintesi di DNA e dell’RNA;
  • contribuisce ad una buona funzionalità del sistema nervoso perché contribuisce alla formazione della guaina che avvolge i nervi;
  • aiuta il metabolismo dell’omocisteina evitando l’accumulo di colesterolo;
  • previene l’anemia perniciosa;
  • in combinazione con l’acido folico aiuta a ridurre la stanchezza;
  • aiuta a contrastare le affezioni del cavo orale e del derma;
  • previene il morbo di Alzheimer e la malattia di Lyme.

Vitamina B12: dove si trova?

La vitamina B12 non si trova solo nel cibo, ma anche in alcuni batteri della terra, che noi non possiamo mangiare, ed è da questi che si estrae la vitamina per poter produrre gli integratori.

Vediamo in quali cibi si trova la vitamina B12:

  • vongole;
  • cozze 19,0 mcg/100 grammi;
  • sgombri 8,0 mcg/100 grammi;
  • aringhe;
  • fegato 100,0 mcg/100 grammi;
  • pesce;
  • uova 4,9 mcg/100 grammi;
  • carne rossa e bianca;
  • latte 0,4 mcg/100 grammi;
  • salmone 4,0 mcg/100 grammi;
  • sardine 11,9 mcg/100 grammi;
  • mozzarella 2,1 mcg/100 grammi;
  • parmigiano 1,9 mcg/100 grammi.

Come fanno gli animali a produrla? Semplice, non la producono, la ingeriscono nutrendosi dei tessuti degli altri animali o attraverso la terra ed i vegetali. Anche il loro organismo a sua volta la sintetizza.

Alcuni alimenti vengono appositamente fortificati come alcuni derivati della soia, come il latte ad esempio.

Per una migliore assimilazione della vitamina B12 e per sfruttarne appieno le proprietà si consiglia di assumerla con acido folico (legumi e verdure soprattutto).

Purtroppo vegani e vegetariani affermano che esistono piante e vegetali da cui si può ottenere la vitamina B12 ma non è così, l’unica maniera sarebbe non lavarli ovvero mangiarli con la terra. Pertanto chi non mangia carne dovrebbe assumere la vitamina B12 con gli integratori.

Quanta vitamina b12 ci occorre ogni giorno?

Il fabbisogno stimato è tra i 2 e i 3 mcg al giorno, vediamo nel dettaglio:

  • neonati da 0 a 6 mesi: 0,4 mcg al giorno;
  • neonati da 7 a 1 anno: 0,5 mcg al giorno;
  • bambini da 1 a 3 anni: 0,9 mcg al giorno;
  • bambini da 4 a 8 anni: 1,2 mcg al giorno;
  • bambini da 9 a 13 anni: 1,8 mcg al giorno;
  • adolescenti e adulti: 2,4 mcg al giorno.

Dunque in commercio si trovano degli integratori, c’è da dire però che questa vitamina si può trovare in varie forme:

  • la cianocobalamina e l’idrossicobalamina non esistono allo stato puro in natura si ottengono tramite fermentazione batterica in unione con i gruppi cianidrico e ossidrilico, e questa è la varietà più venduta;
  • la metilcobalamina e la adenosilcobalamina sono le forme enzimatiche.

Vitamina B12: quali sono le conseguenze di una carenza o un eccesso?

In primis esaminiamo la carenza di vitamina B12. Sovente questo problema può esser dovuto da un’alimentazione sbagliata, ma anche da un cattivo assorbimento intestinale dovuto a delle patologie.

Le altre possibili cause sono:

  • abuso di alcolici;
  • sindrome di Imerslund-Grasbeck;
  • età avanzata;
  • interventi gastrointestinali ed anche il bypass gastrico;
  • l’uso prolungato di antiacidi (inibitori della pompa protonica);
  • l’uso prolungato di metformina (farmaco diabetico);
  • sigarette;
  • ulcere gastriche;
  • morbo di Crohn;
  • fattori ereditari.

Una carenza non curata può comportane anemia perniciosa e si possono anche manifestare disturbi al livello neurologico e psichiatrico ed anche incontinenza, demenza, debolezza generalizzata e psicosi. In un bambino la carenza può comportare problemi di tipo motorio, capacità cognitive ridotte e danni al cervello irreversibili.

Anche le donne in gravidanza con deficit di B12 possono avere problemi: parto prematuro o neonato sottopeso o che soffre di ritardi.

Chi sono le persone maggiormente a rischio di carenza? Vegani e vegetariani.

La carenza di vitamina B12 può manifestarsi con la seguente sintomatologia:

  • debolezza;
  • pallore;
  • ittero;
  • lingua pruriginosa e molto rossa;
  • formicolii alle estremità;
  • ridotta percezione del dolore;
  • irritabilità;
  • cefalea;
  • disturbi dell’umore;
  • depressione;
  • deficit di memoria;
  • insonnia.

Attenzione: anche l’eccesso causa problemi.

Un livello troppo alto di vitamina B12 può mettere il soggetto a rischio di sviluppare tumori e di sviluppare acne e patologie renali.

Un eccesso di vitamina B12 può manifestarsi con questa sintomatologia:

  • tremore;
  • gonfiori;
  • nervosismo;
  • tachicardia;
  • reazioni allergiche.

Solo attraverso l’alimentazione è difficile raggiungere alti livelli di B12, nel caso in cui ci sia una dieta prevalentemente composta di carne associata ad integratori si può verificare. Si verifica anche nel caso di sovra dosaggio.

E’ bene ricordare che gli integratori non vanno presi con leggerezza e non possono essere assunti da tutti senza un minimo di controllo medico, ogni caso va valutando a sé ed ognuno deve assumere il dosaggio che più si conface alle sue esigenze. Soprattutto nel caso delle donne in attesa e dei bambini.

Ricordiamo inoltre che i genitori responsabili forniscono un’alimentazione sana e varia al proprio figlio, non tentano di inculcargli stili alimentari che non può comprendere (vegan ad esempio) dichiarando apertamente che è il bambino a scegliere.

Un atteggiamento non responsabile in cui il genitore sceglie di nutrire il proprio figlio solo con determinati alimenti, sia junk food che senza carne e pesce che con sola frutta, comporta gravi rischi per la salute del bambino.

Un adulto può scegliere cosa mangiare, ma un bambino deve essere nutrito con tutti gli alimenti e poi sceglierà da solo in futuro cosa mangiare e cosa no.

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