domenica, Maggio 5 2024

La camomilla è una pianta conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche. È un’erba calmante, spesso utilizzata per alleviare i sintomi dell’ansia e dell’insonnia, ma si può bere durante l’allattamento?

Sappiamo che l’allattamento è un periodo molto delicato nella vita di una mamma e del suo bambino, per cui è importante fare molta attenzione a ciò che si mangia e beve durante questa fase. Come per tutte le cose, a fare la differenza è la quantità, esagerare e bere molta camomilla, può avere delle controindicazioni.

Bere camomilla durante l’allattamento

Molte ricerche scientifiche condotte negli anni, hanno studiato gli effetti della camomilla in allattamento, sia sulla madre che sul neonato. I risultati hanno evidenziato che la camomilla è sicura, e che può quindi, essere consumata mentre si allatta il neonato.

È importante sottolineare che ogni mamma è un caso a sé e che, quindi, può reagire in modo diverso al consumo di cibi e bevande, ma una tazza di camomilla la sera è un’abitudine sana, da fare sia in gravidanza che in allattamento.

Infatti, durante la gravidanza è frequente vivere dei momenti di ansia e stanchezza, che non favoriscono il buon riposo, a cui si possono aggiungere dolori alla schiena, problemi intestinali e mal di stomaco.

Bere una tazza di camomilla favorisce la digestione e permette alla futura mamma di rilassarsi, provare sollievo dai dolori e dai fastidi e riposare. Durante l’allattamento, fino a 6 mesi, una tisana bevuta la sera dalla mamma, può trasmettere gli stessi benefici al bambino. Ad esempio, se il piccolo soffre di problemi intestinali e gas, l’azione calmante della camomilla, assunta tramite il latte materno, aiuterà a dargli sollievo.

Bere camomilla nel periodo dell’allattamento permette di:

  • Ridurre lo stress e l’ansia che possono essere presenti durante il periodo dell’allattamento.
  • Favorire il sonno dopo aver soddisfatto i bisogni del neonato (le poppate notturne).
  • Alleviare disturbi digestivi come coliche, gonfiore addominale e indigestione, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antispasmodiche.

Effetti e controindicazioni della camomilla durante l’allattamento

In generale, la camomilla non presenta effetti collaterali e può essere assunta senza particolari indicazioni. Non bisogna bere camomilla in allattamento nel caso si sospetti un’allergia alla pianta o ad altre specie appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (come la margherita o l’echinacea).

Non ci sono evidenze scientifiche che la camomilla assunta dalla madre possa causare sonnolenza nel bambino.  Questa convinzione nasce dal fatto che la pianta è usata per conciliare il sonno, ma la quantità  ricevuta dal neonato tramite latte materno, è insufficiente per provocare questo effetto.

Quando la camomilla può far male in allattamento?

Come abbiamo in precedenza, la camomilla ha proprietà benefiche e calmanti sulla mamma ed è un buon aiuto per affrontare gli stati emotivi e i fastidi che si vivono durante il periodo della gravidanza e dell’allattamento.

La camomilla, quindi, non fa male, ma se consumata in dose eccessiva, può avere effetti controproducenti, anche sul bambino. Berne troppa può provocare forte sonnolenza o portare a disturbi gastrointestinali.

La dose suggerita è di una tazza di camomilla al giorno, preferibilmente la sera, per conciliare il riposo e il sonno. In ogni caso, prima di assumere camomilla durante l’allattamento, è consigliato rivolgersi al proprio medico di fiducia per ricevere un parere.

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