La camomilla è una pianta conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche. È un’erba calmante, spesso utilizzata per alleviare i sintomi dell’ansia e dell’insonnia, ma si può bere durante l’allattamento?
Sappiamo che l’allattamento è un periodo molto delicato nella vita di una mamma e del suo bambino, per cui è importante fare molta attenzione a ciò che si mangia e beve durante questa fase. Come per tutte le cose, a fare la differenza è la quantità, esagerare e bere molta camomilla, può avere delle controindicazioni.
Sommario:
Bere camomilla durante l’allattamento
Molte ricerche scientifiche condotte negli anni, hanno studiato gli effetti della camomilla in allattamento, sia sulla madre che sul neonato. I risultati hanno evidenziato che la camomilla è sicura, e che può quindi, essere consumata mentre si allatta il neonato.
È importante sottolineare che ogni mamma è un caso a sé e che, quindi, può reagire in modo diverso al consumo di cibi e bevande, ma una tazza di camomilla la sera è un’abitudine sana, da fare sia in gravidanza che in allattamento.
Infatti, durante la gravidanza è frequente vivere dei momenti di ansia e stanchezza, che non favoriscono il buon riposo, a cui si possono aggiungere dolori alla schiena, problemi intestinali e mal di stomaco.
Bere una tazza di camomilla favorisce la digestione e permette alla futura mamma di rilassarsi, provare sollievo dai dolori e dai fastidi e riposare. Durante l’allattamento, fino a 6 mesi, una tisana bevuta la sera dalla mamma, può trasmettere gli stessi benefici al bambino. Ad esempio, se il piccolo soffre di problemi intestinali e gas, l’azione calmante della camomilla, assunta tramite il latte materno, aiuterà a dargli sollievo.
Bere camomilla nel periodo dell’allattamento permette di:
- Ridurre lo stress e l’ansia che possono essere presenti durante il periodo dell’allattamento.
- Favorire il sonno dopo aver soddisfatto i bisogni del neonato (le poppate notturne).
- Alleviare disturbi digestivi come coliche, gonfiore addominale e indigestione, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antispasmodiche.
Effetti e controindicazioni della camomilla durante l’allattamento
In generale, la camomilla non presenta effetti collaterali e può essere assunta senza particolari indicazioni. Non bisogna bere camomilla in allattamento nel caso si sospetti un’allergia alla pianta o ad altre specie appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (come la margherita o l’echinacea).
Non ci sono evidenze scientifiche che la camomilla assunta dalla madre possa causare sonnolenza nel bambino. Questa convinzione nasce dal fatto che la pianta è usata per conciliare il sonno, ma la quantità ricevuta dal neonato tramite latte materno, è insufficiente per provocare questo effetto.
Quando la camomilla può far male in allattamento?
Come abbiamo in precedenza, la camomilla ha proprietà benefiche e calmanti sulla mamma ed è un buon aiuto per affrontare gli stati emotivi e i fastidi che si vivono durante il periodo della gravidanza e dell’allattamento.
La camomilla, quindi, non fa male, ma se consumata in dose eccessiva, può avere effetti controproducenti, anche sul bambino. Berne troppa può provocare forte sonnolenza o portare a disturbi gastrointestinali.
La dose suggerita è di una tazza di camomilla al giorno, preferibilmente la sera, per conciliare il riposo e il sonno. In ogni caso, prima di assumere camomilla durante l’allattamento, è consigliato rivolgersi al proprio medico di fiducia per ricevere un parere.